Permessi gravidanza: se sei una lavoratrice subordinata puoi richiedere permessi retribuiti per sottoporti a visite mediche ed ecografie.
La legge, Testo Unico sulla Maternità, D.lgs. 151/2001, relativamente ai permessi gravidanza, garantisce speciali tutele alla lavoratrice in gravidanza per assicurare a lei e al bambino una protezione adeguata, oltre all’astensione obbligatoria dal lavoro per maternità (che generalmente va dai 2 mesi prima del parto ai 3 mesi successivi).
I permessi gravidanza sono previsti per la generalità delle lavoratrici, a prescindere dal settore di appartenenza, pubblico o privato. I contratti collettivi possono comunque prevedere ulteriori permessi per le lavoratrici in gravidanza, assieme a trattamenti di miglior favore.
Permessi per visite ed esami in gravidanza: quando si ha diritto?
La lavoratrice gestante, in base al Testo Unico sulla Maternità, ha diritto a permessi retribuiti per effettuare esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche quando tali esami debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Si indicano tra gli esami prenatali, gli accertamenti clinici e le visite mediche specialistiche anche tutti quei controlli sanitari riconducibili allo stato di gravidanza della lavoratrice. La struttura sanitaria in cui sono svolti i controlli non è rilevante ai fini della concessione dei permessi: può essere sia pubblica che privata.
Quanto durano i permessi per visite ed esami in gravidanza?
Il permesso retribuito per controlli prenatali include non solo il tempo necessario al completamento delle visite e degli esami, ma anche il tempo impiegato per raggiungere il medico, l’ambulatorio o la struttura sanitaria, e quello necessario per rientrare in azienda o nella sede di lavoro.
Una volta terminata la visita, o l’esame, la lavoratrice è tenuta a rientrare in servizio: se, però l’orario della visita, compreso il tempo necessario per recarsi dal posto di lavoro alla struttura sanitaria e viceversa, coincide con le uniche ore di attività della dipendente in quella determinata giornata, il permesso si configura come assenza retribuita per l’intera giornata lavorativa.
Quanti permessi sono consentiti?
Non esiste un numero massimo di visite ed esami oltre il quale i permessi gravidanza non sono più concessi o retribuiti. Nessuna norma ne stabilisce il numero di richieste.
Come richiedere il Permesso?
Per usufruire dei permessi gravidanza, basta che la lavoratrice informi il datore di lavoro della gravidanza producendo un certificato medico. Deve poi presentare al datore un’apposita domanda e, successivamente, presentare la documentazione giustificativa che attesti la data e l’orario di effettuazione della visita o degli esami.
I permessi gravidanza non possono essere negati per esigenze di servizio, né il datore di lavoro può chiedere di recuperare le assenze. A lui competerà solo il controllo della documentazione testimoniante la data e l’orario di effettuazione degli esami.
I permessi per visite mediche ed ecografie delle lavoratrici in gravidanza sono assenze specifiche. Non rientrano nelle assenze per malattia, né sono contate nel periodo di comporto (il periodo massimo di conservazione del posto per i dipendenti in malattia). La lavoratrice assente per esami/controlli prenatali non può essere sottoposta a visita fiscale.
I permessi per visite mediche ed ecografie delle lavoratrici in gravidanza sono contemplati nella categoria dei permessi retribuiti previsti da specifiche disposizioni legislative, vedi i permessi per donazione del sangue o per assolvere alle funzioni di giudice popolare.
Attenzione: Essendo tale permesso un autonomo diritto, non deve dunque essere scomputato dai permessi retribuiti spettanti per motivi personali, come rol, ex festività e permessi brevi da recuperare, né essere considerati come permessi per motivi familiari.
Non importa se i permessi non sono previsti dal contratto collettivo del settore di appartenenza. E’ un diritto per tutti i lavoratori che siano essi pubblici o privati. Quindi non è necessaria una clausola contrattuale che li contempli.
Qui di seguito ti segnalo gli esami che nel corso della gravidanza, sono veramente indispensabili e gratuiti. A questi si devono aggiungere due ecografie, nell’arco di tutto il periodo, necessarie per valutare l’andamento della gestazione.
Permessi gravidanza: visite primo trimestre
Test combinato (o traslucenza nucale): si tratta di un esame di diagnosi prenatale che consiste in un prelievo di sangue e un’ecografia e che fornisce una percentuale di rischio abbastanza precisa rispetto all’ipotesi che il bambino possa essere affetto da alcune gravi malattie cromosomiche o malformazioni. Si effettua, normalmente, tra la 11° e la 13° settimana di gestazione.
L’amniocentesi e la villocentesi rimangono gratuite solo per le donne che, indipendentemente dalla loro età, hanno un
rischio aumentato rilevato attraverso il test combinato o dovuto a condizioni familiari.
Urinocultura: un esame di screening che permette di escludere la presenza nelle urine di virus o batteri che potrebbero compromettere il buon andamento della gravidanza e la salute del feto.
Pap test: viene data la possibilità, solo alle donne di età superiore ai 24 anni e che non lo abbiano eseguito nei 3 anni precedenti, di effettuare gratuitamente un pap test di controllo.
Esami del sangue: solo per le donne a rischio, oltre agli esami di routine, viene inserito anche un esame che permette di ricercare la presenza di anticorpi di alcune malattie che si possono trasmettere per via sessuale (Gonorrea, Clamidia, Epatite C).
Permessi gravidanza: visite secondo trimestre
Vaccino antinfluenzale: in autunno, prima dell’arrivo dell’influenza stagionale, il vaccino per prevenirla è fortemente raccomandato alle donne che si trovano nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza.
Ecografia morfologica: consigliata tra la 19° e la 23° settimana di gravidanza, consiste in un’ecografia che rientra nell’ambito dello screening prenatale della diagnosi precoce ed è utile per escludere la presenza di alcune gravi malformazioni morfologiche.
Curva glicemica: test che misura i valori della glicemia a digiuno e permette di diagnosticare l’eventualità di sviluppare diabete o la presenza di diabete conclamato. Permette di escludere la presenza di diabete gestazionale e si effettua, normalmente, tra la 26° e la 28° settimana di gravidanza.
Permessi gravidanza: visite terzo trimestre
Vaccino antinfluenzale: come nel secondo trimestre, anche nel terzo è fortemente raccomandato il vaccino antinfluenzale nei mesi che precedono la comparsa del virus stagionale (generalmente in autunno).
Tampone vaginale: permette di ricercare lo Streptococco β emolitico gruppo B, batterio che può causare gravi infezioni neonatali. In caso di risposta positiva del tampone, una terapia antibiotica offerta alla donna previene il rischio di infezione del
neonato.
Ecografia del terzo trimestre (gratuita solo per donne ritenute a rischio): ecografia di approfondimento che permette di valutare, nei casi a rischio, lo stato di salute del feto.
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Sono incinta al quarto mese e l’azienda mi ha detto che secondo il mio contratto(ccnl commercio) i permessi per le visite per la gravidanza vengono scalate dai miei permessi fino ad esaurimento. Dopodiché vado con i permessi non retribuiti. Inoltre, i permessi specifici per gravidanza li posso usufruire a partire dal 7 mese e non prima.
Quindi, o me li scalano o recupero le ore perse.
È davvero cosi?
Grazie
Elena
Ciao Elena,
la legge (Testo Unico sulla Maternità, D.lgs. 151/2001) riserva speciali tutele alla lavoratrice in gravidanza, tra queste c’è il diritto ai permessi retribuiti per sottoporsi a visite mediche ed ecografie (art. 14).
Questo diritto è previsto per la generalità delle lavoratrici, a prescindere dal settore di appartenenza.
I CCNL non possono negare questo diritto, ma solo prevedere, eventualmente, ulteriori permessi per le lavoratrici in gravidanza, assieme a trattamenti di miglior favore.
Rientrano tra gli esami prenatali, gli accertamenti clinici e le visite mediche specialistiche tutti quei controlli sanitari riconducibili allo stato di gravidanza della lavoratrice e la struttura sanitaria in cui sono svolti i controlli può essere sia pubblica che privata.
Il permesso retribuito per controlli prenatali non copre soltanto il tempo necessario al completamento delle visite e degli esami, ma include anche il tempo impiegato per raggiungere il medico, l’ambulatorio o la struttura sanitaria, e quello necessario per rientrare in azienda o nella sede di lavoro.
Per usufruire dei permessi, la lavoratrice deve informare il datore di lavoro della gravidanza producendo un certificato medico.
Deve poi presentare al datore un’apposita domanda e, successivamente, presentare la documentazione giustificativa che attesti la data e l’orario di effettuazione della visita o degli esami.
Possono essere usufruiti durante tutta la durata della gravidanza, non solo dal 7° mese in poi.
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Buona giornata.
Buongiorno,
Sono compresi nei permessi prenatali anche i 10 massaggi linfodrenanti gratuiti per legge in stato di gravidanza o per effettuarli bisogna usufruire dei permessi rol,ecc?!?
Grazie per la disponibilità.
Ciao Letizia,
no, per effettuare questi massaggi dovrai usufruire di ferie o permessi.
Buona serata🙂
Buongiorno sono Valentina, la mia datrice di lavoro non ha accettato il mio certificato di gravidanza, dice che non le serve. È epr le visite sta usando permessi e ferie. È obbligata a prendere il certificato di maternità, giusto? Grazie mille.
Valentina
Ciao Valentina,
certo, se presenti la documentazione attestante le visite eseguite, hai diritto hai permessi in gravidanza e non devi utilizzare permessi ordinari o ferie.
Buona serata🙂
Ma procediamo per ordine e vediamo come funzionano i permessi per visite mediche ed ecografie : quando la lavoratrice ne ha diritto, come richiederli, quali sono gli adempimenti previsti, come sono retribuiti.
Ciao,
la legge, Testo Unico sulla Maternità, D.lgs. 151/2001, relativamente ai permessi per visite mediche in gravidanza, garantisce questa forma di tutela alla lavoratrice.
La lavoratrice subordinata ha diritto a permessi retribuiti (al 100%) per effettuare esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche quando tali esami debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Sono compresi tutti quei controlli sanitari riconducibili allo stato di gravidanza della lavoratrice.
La struttura sanitaria in cui sono svolti i controlli non è rilevante ai fini della concessione dei permessi: può essere sia pubblica che privata.
Il permesso retribuito include non solo il tempo necessario al completamento delle visite e degli esami, ma anche il tempo impiegato per raggiungere il luogo della visita e quello necessario per rientrare nella sede di lavoro.
Per usufruire dei permessi in gravidanza, basta che la lavoratrice informi il datore di lavoro della gravidanza producendo un certificato medico. Deve poi presentare al datore un’apposita domanda e, successivamente, presentare la documentazione giustificativa che attesti la data e l’orario di effettuazione della visita o degli esami.
Segnaliamo, inoltre, che non c’è nessuna norma che stabilisca un numero massimo di permessi consentiti durante la gravidanza.
Buona giornata🙂
Buongiorno,
ho svolto una visita ginecologica presso lo studio privato della mia ginecologa, in orario di lavoro, fornendo giustificativo prodotto dalla ginecologa, ma l’ufficio del personale mi ha detto che non conta come visita prenatale perché non si è svolta presso una struttura pubblica né privata accreditata. E’ corretto? Grazie.
Ciao Lucia,
a legge, Testo Unico sulla Maternità, D.lgs. 151/2001, relativamente ai permessi per visite mediche in gravidanza, garantisce questa forma di tutela alla lavoratrice.
La lavoratrice subordinata ha diritto a permessi retribuiti per effettuare esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche quando tali esami debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Sono compresi tutti quei controlli sanitari riconducibili allo stato di gravidanza della lavoratrice.
La struttura sanitaria in cui sono svolti i controlli non è rilevante ai fini della concessione dei permessi: può essere sia pubblica che privata.
Il permesso retribuito include non solo il tempo necessario al completamento delle visite e degli esami, ma anche il tempo impiegato per raggiungere il luogo della visita e quello necessario per rientrare in azienda o nella sede di lavoro.
Per usufruire dei permessi gravidanza, basta che la lavoratrice informi il datore di lavoro della gravidanza producendo un certificato medico.
Deve poi presentare al datore un’apposita domanda e, successivamente, presentare la documentazione giustificativa che attesti la data e l’orario di effettuazione della visita o degli esami.
Segnaliamo, inoltre, che non c’è nessuna norma che stabilisca un numero massimo di permessi consentiti durante la gravidanza.
Buona serata🙂
buongiorno ho chiesto un permesso per visite prenatali e l’azienda non me lo concede in quanto ho richiesto il permesso per l’intera giornata poichè mi sono dovuta recare fuori regione per effettuarlo e quindi non sono potuta rientrare in servizio il giorno della visita. l’azienda sostiene che i permessi possono essere usufruiti solo ad ore e non a giornata intera, è corretto?
Ciao Valeria,
confermiamo quanto la risposta inviata via mail.
Buona serata😊
gli esami del sangue ordinari, quelli passati gratuitament dalla regione per le donne in gravidanza, rientrano tra i permessi retribuiti?
Ciao Ilaria,
in base al Testo Unico sulla Maternità, le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici o visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbano essere eseguiti durante l’orario di lavoro.
Quindi le analisi di laboratorio, rientrando negli accertamenti clinici, sono comprese.
Buona giornata🙂
Buongiorno, sono una lavoratrice dipendente di un’azienda privata. Volevo capire se i permessi richiesti per visite mediche sono da ritenersi AGGIUNTIVI ai permessi previsti da contratto nazionale (ad esempio i ROL).
Se sono aggiuntivi come possa avere evidenza di tale diritto? Ho cercato molto in internet e spesso trovo che per il settore pubblico questi permessi sono distinti da quelli ordinari ma per il settore privato non mi è chiaro.
Per completezza di informazione vi dico che appartengo al contratto metalmeccanico industria.
Grazie per l’aiuto.
Ciao Eleonora,
calcolare i permessi esclusivamente per visite mediche previsti dal contratto metalmeccanico tra le 104 ore di permessi retribuiti previsti per i lavoratori dipendenti non è semplice considerando che non vengono riconosciuti espliciti permessi unicamente per visite mediche.
Nel caso in cui, infatti, un lavoratore abbia necessità di fare una visita medica deve prendere un normale permesso, che per essere retribuito potrebbe essere giustificato come permesso per motivi personali come previsto dal Ccnl metalmeccanico, sostenere la visita. Nel caso di visita medica presso il medico del lavoro, allora si può parlare il permesso per visita medica che è anche a carico del datore di lavoro.
per quel che riguarda le lavoratrici in gravidanza,hanno sempre diritto a permessi per visite mediche e terapie ma anche, come stabilito dal Testo Unico sulla maternità, a permessi retribuiti per:
esami prenatali;
visite mediche specialistiche;
accertamenti clinici.
buona giornata😊