Reddito d’infanzia e Assegno di gioventù sono bonus di cui si  parla molto in questo ultimo periodo. Sarebbero misure per sostenere la natalità, la genitorialità. Ne parliamo al condizionale perché sono misure proposte in concomitanza con l’elaborazione della Manovra 2024.

Le consulenti di SportelloMamme stanno ricevendo in questi giorni, su tutti i canali, domande  e richieste di supporto per poter accedere al Reddito d’infanzia e l’Assegno di gioventù!

Stavo leggendo di un bonus infanzia, è già in atto?”.

Il reddito d’infanzia per bambini da 0 a 6 anni, che poi si trasformerebbe in reddito di gioventù per figli dai 7 ai 25 anni, è solo una fra le varie proposte al vaglio del governo da inserire nella prossima Manovra 2024 con cui si punta a contrastare la denatalità nel Paese. Al momento, però, non si tratta di niente di certo.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratterebbe

Reddito di infanzia 2023: a chi spetterebbe

Il ‘Reddito di infanzia’, verrebbe erogato a tutte le famiglie con un reddito inferiore ai 90mila euro.

Reddito di infanzia 2023: quanto spetterebbe

Il ‘Reddito di infanzia’ prevederebbe 400 euro al mese per i primi 6 anni di ogni figlio a carico, cumulabili con l’ Assegno Unico  (che spetta ai figli dal settimo mese di gravidanza fino a 21 anni). La cifra indicata verrebbe aumentata in presenza di figli con disabilità e di famiglie con un solo genitore.

Vediamo ora la seconda premialità presa in esame ovvero l’Assegno di gioventù

L’Assegno di gioventù: a chi spetterebbe

L’Assegno di gioventù’ sarebbe in pratica il proseguimento del precedente bonus per l’infanzia. Sempre per i nuclei familiari sotto i 90mila euro di reddito.

L’Assegno di gioventù: quanto spetterebbe

Per questa premialità sarebbe prevista per ogni figlio dai 7 ai 25 anni una cifra di 250 euro al mese, purché il bambino/ragazzo sia registrato presso un istituto scolastico o universitario. La sua finalità dovrebbe essere proprio quella di sostenere l’istruzione dei giovani.

La dottoressa Carolina Casolo,  founder di Sportello Mamme ed esperta consulente fiscale previdenziale, ha risposto a IoDonna sulla creazione delle due nuove misure pensate per i giovani e i loro genitori:

“«Purtroppo, come spiegavo, si rischia di fare un passo indietro, con tutta una serie di bonus per cui occorrerà una serie di pratiche e sui quali è possibile che non ci sia sufficiente informazione. C’è anche da capire se servirà fare ricorso ancora all’ISEE o se, come si diceva tre mesi fa, il criterio sarà un quoziente familiare», dice Casolo.     

Conclude Casolo:

 “Il vero problema, ripeto, è dare assistenza ai genitori con strutture come gli asili nido, ma che abbiano prezzi accessibili, o con misure alternative per poter pagare, ad esempio, la baby sitter detraendone il costo. In realtà, invece, la sensazione è che siano le aziende ad avere l’onere della decontribuzione se assumono persone che hanno figli o fanno figli. Di fatto lo Stato sembra non attivarsi, delegando piuttosto alle imprese», afferma l’esperta fiscale di Sportello Mamme (fonte IoDonna del 30.08.2023 https://is.gd/1mtmyx ).

Entrambe le premialità, reddito d’infanzia e assegno di gioventù, avrebbero un costo molto importante. Solo per il Reddito d’infanzia si parla di un sostegno pari a 28800 euro nei 6 anni mentre per l’Assegno di gioventù, si ipotizzano fino a 57mila euro. Dove prendere i fondi per mettere in campo tali misure?

Rumors fanno riferimento alle risorse rimanenti dalla distribuzione dell’Assegno unico, stimate in almeno 1 mld di euro sui 18 stanziati. Ma per avere maggiori certezze occorre attendere le prossime settimane e l’approvazione della Manovra 2024.

Good luck!