Congedo parentale 2021: che cos’è?
Il congedo parentale INPS, conosciuto anche come maternità facoltativa, è un periodo di astensione dall’attività lavorativa retribuito, collegato alla nascita dei figli, sia per lavoratrici e lavoratori dipendenti, che per i collaboratori e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata.
Un ammortizzatore oltre a quello della maternità obbligatoria (Dlgs 151/2001) che di fatto spetta per un massimo di 5 mesi (2+3 – 1+4 – 0+5).
Congedo parentale 2021: chi ne può usufruire e per quanto tempo?
- Tutti i lavoratori dipendenti possono godere dei congedi parentali, ad eccezione dei lavoratori domestici e a domicilio
- Si può fruire del congedo parentale INPS fino ai 12 anni di età del minore secondo limiti di durata diversi a seconda che siano presenti entrambi i genitori o solo uno di essi
- Il trattamento economico di INPS viene erogato per 6 mesi, prorogabili a 10 o 11 se si rispettano determinate condizioni reddituali
- La fascia meno tutelata è quella delle mamme con partita Iva. Infatti le libere professioniste iscritte alla Gestione separata hanno a disposizione 6 mesi da utilizzare entro i 3 anni del bambino
- Alle lavoratrici autonome titolari d’impresa il congedo parentale spetta per 3 mesi da utilizzare entro l’anno del bambino. Non sono escluse completamente le ditte individuali
L’indennità di congedo non spetta a:
- genitori disoccupati o sospesi;
- genitori lavoratori domestici;
- genitori lavoratori a domicilio.
Indennità di congedo parentale: quanto si percepisce?
Per i dipendenti l’indennità varia in base all’età del minore:
- fino ai 6 anni spetta un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo
- dai 6 agli 8 anni il congedo viene retribuito al 30% solo nel caso in cui si dimostri un forte disagio economico del lavoratore
- dagli 8 ai 12 anni del bambino non spetta alcuna retribuzione
Per le partite Iva il congedo parentale è retribuito al 30% della retribuzione convenzionale prevista per l’anno in cui viene richiesto ed è necessario che prima di procedere a presentare apposita domanda si verifichi di disporre del requisito contributivo
Mentre la dipendente incassa contributi e indennità tramite rimborso diretto del datore di lavoro, la mamma con la partita iva incassa i contributi e le indennità direttamente da INPS.
Nel pubblico impiego invece la contrattazione collettiva nazionale prevede che i primi 30 giorni siano interamente retribuiti.
Congedo parentale 2021 facoltativo: come funziona?
La maternità facoltativa può essere goduta in maniera continuativa o frazionata. I periodi di assenza possono essere giornalieri o addirittura orari. Nel caso del periodo di assenza oraria la fruizione viene disciplinata dal contratto collettivo o, in mancanza, dalla legge. È consentito assentarsi per metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga mensile precedente quello nel corso del quale si fruisce del congedo. Ricapitolando significa che se l’orario medio giornaliero è pari a 6 ore, il dipendente potrà assentarsi per 3 ore, 4 se la giornata lavorativa è di 8 ore.
Come richiedere il congedo parentale 2021?
Il congedo parentale è fruibile per libera scelta del beneficiario. L’assenza viene “coperta” con un trattamento economico erogato da INPS, ma in misura ridotta rispetto al congedo obbligatorio e, di norma, senza alcuna integrazione a carico aziendale se si tratta di dipendenti. Le lavoratrici dipendenti dovranno comunicare i periodi di astensione facoltativa all’azienda secondo le tempistiche previste dal CCNL o, se questo non lo prevede, con un preavviso di almeno 5 giorni.
A INPS, invece, è sufficiente inoltrare la richiesta, in modalità telematica, prima dell’inizio del congedo o anche il giorno stesso. La domanda in caso di fruizione oraria dovrà essere presentata all’azienda non meno di 2 giorni prima. A INPS, anche in questo caso, è sufficiente inoltrare la richiesta prima dell’inizio del congedo o il giorno stesso. Attenzione: per il congedo orario è previsto un servizio online diverso dall’astensione ordinaria.
Le lavoratrici autonome o iscritte alla Gestione separata dovranno presentare la domanda di congedo prima del periodo richiesto, sempre attraverso il servizio INPS dedicato. Qualora la domanda venisse presentata dopo, saranno pagati solo i giorni successivi alla data di presentazione della domanda stessa.
Per le partite Iva si deve solo dare comunicazione a INPS.
NOTA BENE
La legge non fa mai riferimento a un obbligo di astensione dal lavoro, come si prevede invece per le lavoratrici dipendenti. Ma a differenza della maternità, se viene richiesto il congedo per autonome, iscritte alla Gestione separata e partite Iva è OBBLIGATORIA l’astensione dall’ attività lavorativa.
Attenzione!
Il diritto all’indennità si prescrive entro un anno e decorre dal giorno successivo alla fine del periodo indennizzabile.
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É possibile articolare le settimane nel seguente modo?
Lunedì ferie
Martedì mercoledì e giovedì congedo parentale
Venerdi ferie
Così da evitare di perdere il sabato e la domenica?
Ciao Laura,
si, quanto da te scritto è corretto.
Buona giornata 🙂
Buongiorno, dopo aver usufruito dei 6 mesi di congedo parentale (utilizzati subito dopo l’obbligatoria), oltre alle ferie residue, ci sono altre possibilità per restare a casa ancora da lavoro(anche senza retribuzione)?
Grazie
Ciao Claudia,
Potresti eventualmente richiedere l’aspettativa non retribuita, segnaliamo però che l’accoglimento della domanda è a discrezione del datore di lavoro (quindi questo può anche rifiutare la tua richiesta).
Buona giornata😊