Assegno Unico figli a 18 anni

Assegno unico e universale (AUU) figli a 18 anni: se i figli compiono 18 anni dopo che i genitori hanno inviato già la richiesta cosa si deve fare? Fino a 21 anni si ha diritto ai benefici, ma solo in presenza di specifiche condizioni (non richieste in caso di disabilità).

L’assegno unico e universale, entrato in vigore lo scorso 1° marzo, è il nuovo strumento a sostegno della genitorialità per le famiglie che hanno figli a carico a partire dal 7° mese di gravidanza senza limiti di età in caso di disabilità e fino al compimento dei 21 anni.

Quando le ragazze e i ragazzi compiono 18 anni cambiano le procedure per riceverlo. L’importo mensile, che va da un minimo di 50 euro a un massimo di 175 euro considerando solo la cifra base, si riceve per i tre anni successivi al compimento della maggiore età solo in presenza di uno dei seguenti requisiti:

  • frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • svolgimento di un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
  • registrazione come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgimento del servizio civile universale.


Diventando maggiorenni si deve procedere con l’integrazione della domanda per continuare a ricevere i pagamenti. In alternativa il figlio o la figlia in prima persona possono richiedere direttamente gli importi a cui hanno diritto.

 

Cosa cambia quindi se il figlio o la figlia compiono 18 anni dopo che la domanda è stata già presentata?

INPS nel messaggio numero 1714 del 20 aprile 2022 fornisce la spiegazione su come funziona l’assegno unico quando si diventa maggiorenni

  • i ragazzi e le ragazze presentano una nuova domanda in prima persona che fa decadere quella presentata dai genitori in precedenza e ottengono i pagamenti direttamente;
  • gli interessati e le interessate non procedono in autonomia, e la richiesta inoltrata a INPS in principio viene posta in stato di “Evidenza”: per continuare a ricevere gli importi previsti è necessaria una integrazione per dichiarare di essere in regola con i nuovi requisiti richiesti.

 

Assegno unico figli a 18 anni, istruzioni su come funziona l’integrazione della domanda

Poniamo il caso che la domanda sia stata regolarmente presentata a marzo ma il figlio/a compie 18 anni a luglio: a partire da questo mese la domanda verrà messa in stato “Evidenza” per consentire al genitore di integrare le informazioni già fornite in base alle regole previste dalla normativa.

Per continuare a ricevere i pagamenti dell’assegno unico, sarà necessario procedere seguendo gli step qui di seguito indicati:

  • accedere alla domanda on line, nella sezione “Consulta e gestisci le domande che hai presentato”;
  • selezionare la “scheda” relativa al figlio neomaggiorenne;
  • entrare nella nuova pagina e selezionare la presenza di una delle condizioni alternative previste per i ragazzi e le ragazze fino a 21 anni.

INPS specifica:

“Dopo il salvataggio dei dati inseriti, la domanda integrata è posta nuovamente in istruttoria per le necessarie verifiche, con riconoscimento, in caso di esito positivo, delle somme arretrate spettanti (dal mese successivo a quello di compimento della maggiore età)”.

 

ATTENZIONE!
In linea con il periodo di copertura dell’assegno unico, 12 mesi a partire da marzo, l’integrazione è possibile solo fino alla scadenza del 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.

Una volta scaduta la richiesta originaria, non sarà più possibile integrare i dati mancanti.

 

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