Allattamento a rischio e come presentare la domanda
Oggi sento il dovere di parlare di allattamento a rischio, di come funziona, come si presenta la domanda e quali sono gli obblighi del datore di lavoro.
Sento il dovere di spiegare che cosa sia l’allattamento a rischio perchè una mamma della nostra community si è vista respingere la domanda presentata presso la DTL (Direzione Territoriale del Lavoro) con apposita istanza per interdizione al lavoro per rischio fisico e biologico.
Ma quindi è davvero possibile astenersi dall’andare al lavoro durante l’allattamento? Vediamo nello specifico come funziona la richiesta di interdizione al lavoro fino al compimento del settimo mese di vita del minore.
Ho iniziato questo articolo parlando di allattamento a rischio, ma il tema è proprio quello dell’interdizione dal lavoro fino al compimento del 7° mese del minore ossia la possibilità per la neo mamma di astenersi, retribuita al 100%, dal lavoro durante il periodo di allattamento se questo risultasse a rischio perché esposta ad agenti pericolosi per la propria salute e per quella del bambino o in caso ricoprisse ruoli che prevedono un certo sforzo fisico. (Nel caso di lavoro notturno (dalle 24 alle 6), chi allatta può essere esentata fino a un anno dopo il parto, fino a 3 anni su richiesta e fino a 12 anni se è una mamma single).
Il Testo Unico in materia di maternità e paternità prevede una misura, quella dell’allattamento a rischio, al fine di garantire la sicurezza della donna nel periodo successivo al parto. Assicurare alla neo mamma uno stile di vita sano tale da non pregiudicare e compromettere la quantità ma anche la qualità del latte a disposizione, la sua specificità.
I settori lavorativi che possono rappresentare dei fattori di rischio per le neo mamme condizionando negativamente l’allattamento sono:
- il settore industriale;
- il settore della sanità;
- il settore della ristorazione e commercio alimentare;
- il settore dell’agricoltura;
- il settore estetico e parrucchiere;
- il settore alberghiero e domestico;
- il settore scolastico
In questi settori infatti, le lavoratrici possono venire a contatto con:
- agenti fisici: nel caso le lavoratrici si trovino esposte a radiazioni ionizzanti, nello specifico a 1 millisievert all’anno, lavorando quali tecniche di laboratorio radiologico o come radiologhe oppure alle lavoratrici che subiscono rumori molto forti, sopra i 90 decibel, o ancora a quelle che subiscono sollecitazioni termiche, lavorando in cucine troppo calde o in celle frigorifere. O le lavoratrici sottoposte a vibrazioni negli arti superiori o su tutto il corpo lavorando ad esempio sulle navi, sui treni e su altri mezzi di trasporto in moto;
- agenti biologici: caso in cui le lavoratrici operino ini reparti per malattie infettive, mentali o nervose si occupino dell’allevamento e della cura del bestiame ed anche di quelle che sono impiegate nel settore della scuola, laddove possono venire a contatto con malattie infettive quali varicella e rosolia trasmesse dagli alunni;
- agenti chimici: si veda il caso delle lavoratrici che sono obbligate al contatto con vernici, gas, polveri, fumi, mercurio e derivati, pesticidi, sostanze tossiche, corrosive, esplosive ed infiammabili poiché lavorano nel settore agricolo o in industrie chimiche o anche le estetiste o le parrucchiere che utilizzano prodotti chimici, ecc.
Sono considerati rischiosi anche quei lavori che le lavoratrici svolgono in presenza di sforzo fisico o posture prolungate o ancora l’utilizzo di scale/impalcature. Si pensi alle lavoratrici del settore alberghiero e domestico, alle operatrici sanitarie (infermiere e dottoresse) o alle parrucchiere ed estetiste che trascorro molte ore in piedi o, ancora, alle insegnanti che possono assumere dei carichi posturali scorretti e prolungati nel tempo.
Allattamento a rischio, gli obblighi del datore di lavoro
Al rientro della lavoratrice dalla maternità il datore di lavoro deve valutare se ci sono rischi per l’allattamento nel rispetto delle linee guida elaborate dalla Commissione dell’Unione Europea. Deve valutare cioè se la mansione a cui la lavoratrice è normalmente assegnata, è compatibile con l’allattamento oppure se i suoi compiti rischiano di recare pregiudizio o possono essere nocivi per la sua salute. In tal caso adotta le misure necessarie affinché il problema venga risolto.
Se la neo mamma si trovasse esposta ad uno dei rischi di cui abbiamo già parlato, allora deve essere assegnata ad una mansione diversa e non a rischio fino ai 7 mesi di vita del bambino. Un’insegnante potrebbe essere spostata di classe e impiegata in biblioteca qualora la consueta attività lavorativa la costringa a uno sforzo fisico notevole o a una postura scorretta o all’esposizione a malattie infettive stando a stretto contatto con i bambini.
Qualora invece non fosse possibile assegnare una mansione diversa alla neomamma, alla stessa spetta l’astensione dal lavoro fino al settimo mese. In questo caso la lavoratrice deve presentare apposita istanza scritta alla Direzione Territoriale del Lavoro competente che provvederà all’interdizione dal lavoro.
Come funziona la domanda per allattamento a rischio
La richiesta di interdizione dal lavoro post partum fino al compimento del 7 mese del minore per la lavoratrice madre addetta a lavori vietati o pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino, deve essere indirizzata alla Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) di competenza del comune di svolgimento dell’attività lavorativa.
Tale richiesta deve essere presentata su apposito modulo che puoi scaricare qui
Nella stessa istanza devono essere riportati i dati anagrafici della lavoratrice (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, via/piazza, numero civico, telefono, e-mail e codice fiscale), l’indicazione della ditta/società/amministrazione dove la stessa è occupata e della relativa sede (comune, provincia, cap, via, numero civico, telefono, fax, e-mail) nonché di quella del luogo di lavoro effettivo (comune, provincia, cap, via e numero civico).
A seguire va indicato il settore nel quale la lavoratrice è impiegata, se privato o pubblico, il suo contratto, se a tempo indeterminato o determinato con l’eventuale scadenza, o altro contratto, la qualifica della lavoratrice (se operaia, impiegata, quadro o dirigente), il tipo di contratto se a tempo pieno (con l’orario di lavoro e dei giorni settimanali), senza o con turni o ancora se a tempo parziale con la relativa specificazione dei giorni/periodi e l’orario di lavoro.
Va inserita l’indicazione relativa all’eventuale periodo di assenza dovuta a malattie o ferie. Deve essere poi riportata la richiesta relativa all’interdizione dal lavoro fino al 7° mese dal parto con l’indicazione della data in cui questo è avvenuto.
Occorre allegare i seguenti documenti:
- certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
- dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
- DVR redatto da datore di lavoro;
- ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
Nell’istanza la lavoratrice deve dichiarare di avere presentato al proprio datore di lavoro il certificato medico di nascita e la data di presentazione dello stesso.
La domanda si conclude con l’informativa sulla privacy, in cui la lavoratrice dichiara di essere stata informata, ai sensi e per gli effetti del Regolamento (UE) 2016/679, che l’Ispettorato tratterà i dati necessari alla gestione dell’istanza con le modalità prescritte per il trattamento dei dati personali. La richiesta va quindi, datata e firmata dalla lavoratrice
In caso di diniego di accoglimento da parte della DTL, l’istante può promuovere a presentare ricorso via PEC o raccomandata R.R. entro 10 gg. dal ricevimento del diniego stesso.
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La domanda per allattamento a rischio quando si fa se viene chiesta dalla lavoratrice? La cooperativa dove lavoro non la fatta essendo che lavoro in casa di riposo sono a contatto con materiale biologico adesso ancora peggio con il covid la mia piccola fa 3 mesi il 17 dicembre e mi hanno chiamato dicendomi che devo rientrare il 18 come è possibile pensavo loro avevano fatto tutto perché così è stato detto…grazie spero una riposta se sono in tempo per farlo io graziemille
Ciao Claudia,
in caso di rischio biologico (come nel tuo caso) deve essere la madre a chiedere il prolungamento del periodo di congedo di maternità fino ai 7 mesi del bambino.
Se la lavoratrice si trova nella condizione di rischio sopra citato viene, ove possibile, ricollocata in altra mansione. Se ciò non è possibile resta a casa ricevendo stipendio pieno.
La domanda per il riconoscimento del rischio biologico deve essere presentata, entro la fine della maternità obbligatoria, dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buona serata🙂
Salve volevo sapere dopo che ITL da parere positivo e accetta l’interdizione cosa bisogna fare???? Bisogna Andare in un caf o inps???
Ciao Sebastiano,
no, dopo che l’ITL avrà accettato la richiesta di allattamento a rischio sarà sufficiente consegnare il provvedimento al datore di lavoro, che inoltrerà relativa comunicazione ad INPS.
Buona giornata🙂
Io sono una OSS (operatore socio sanitario). Dovrei fare la domanda per il rischio biologico…
I tre mesi dopo il parto sono quelli obbligatori poi in più ho ancora 7 mesi di rischio biologico?? (3 mesi + 7 di rischio biologico) giusto?? . E come vengo retribuita ? Al 100%
Ciao Martina,
no, sono 3 mesi dopo il parto+ altri 4 per il rischio, quindi la maternità viene estesa fino ai 7 mesi del bambino con retribuzione al 100%.
Dopo questo periodo avrai diritto ad altri 6 mesi di maternità facoltativa con retribuzione al 60%.
Buona serata🙂
Salve, volevo sapere se la domanda di allattamento a rischio pu eessere eseguita anche da libero professionista iscritto alla gestione separata ( come per la maternità a rischio), ed in caso gli eventuali passaggi da fare.
Grazie
Ciao Malika,
il prolungamento del congedo di maternità obbligatoria e la richiesta di allattamento a rischio è riservata alle lavoratrici dipendenti.
Buona giornata😊
Ciao , sono in maternità obbligatoria e la mia bimba è nata il 24/06 , vorrei richiedere l allattamento a rischio . Dato che la maternità (anticipata e obbligatoria) mi è stata pagata direttamente dall’INPS causa impossibilità del datore di lavoro causa COVID , è possibile richiedere lo stesso anche per l’allattamento a rischio? Se non è possibile , sapete dirmi in che modo vengono rimborsati i datori di lavoro?
Ciao Noemi,
presentando la stessa documentazione che hai presentato per avere con pagamento diretto la maternità anticipata e obbligatoria puoi richiedere anche l’allattamento a rischio che è, a tutti gli effetti, un prolungamento della maternità obbligatoria.
Buona giornata🙂
Chi comunca all’inps lavvenuta accettazione da parte dell ispettorato del lavoro?
Ciao Federica,
la comunicazione all’INPS devi farla tu tramite richiesta telematica di interdizione posticipata di maternità.
Buona serata🙂
Ma il modulo da compilare dove lo possiamo scaricare ? Grazie.
Ciao Nita,
puoi trovare il modulo sul sito dell’Ispettorato del Lavoro, collegandoti a questo indirizzo http://www.lavoro.gov.it/strumenti-e-servizi/Modulistica/Documents/Estensione%20del%20congedo%20di%20maternità/Modulo-congedo-per-lavoratore.pdf
Buona giornata 🙂
Buongiorno , sono un’assistente alla poltrona , lunedí 3 maggio termino la maternità obbligatoria . Ho fatto richiesta all ‘ispettorato per prolungamento di maternità causa lavoro a rischio ma purtroppo mi hanno bocciato la domanda , nonostante i rischi elencati nel dvr . In questo caso come potrei procedere ?
Grazie
Ciao Michela,
se non ti è stata approvata la richiesta di allattamento a rischio puoi usufruire di 6 mesi di congedo parentale (in modo continuativo o frazionato) retribuito al 30% (fino ai 6 anni del bambino).
In questo caso la domanda deve essere inoltrata ad INPS.
Buona serata🙂
Buongiorno. Ho fatto richiesta di allattamento a rischio (sia io che il mio datore di lavoro) in quanto lavoro per una cooperativa con i ragazzi con disabilità, e sono esposta a rischi biologici, soprattutto in questo periodo. La mia domanda è, poiché finirò la maternita obbligatoria il 12 aprile, non avendo ancora ricevuto nessuna risposta, devo usufruire di ferie/altro o l’allattamento a rischio è retroattivo dalla data di presentazione della domanda? Inoltre, quali sono i tempi di risposta dell’ispettorato? Io mi sono rivolta allo sportello di roma.
Grazie mille!
Ciao Martina,
solitamente, in questo caso, l’ispettorato risponde in massimo 10 giorni.
Ti consigliamo, quindi, di sollecitare una loro risposta se non l’hai ancora ricevuta.
Buona serata🙂
Buona sera, sono una farmacista, l’azienda per la quale lavoro non appena saputo della gravidanza ha fatto richiesta di interdizione anticipata per lavoro a rischio, adesso vorrei fare richiesta per allattamento a rischio ma l’azienda ritiene che non rientriamo tra le categorie che possono usufruire di questa possibilità e che la dvr dell’azienda non lo prevede. Posso in autonomia inoltrare richiesta all’itl? Ho possibilità di poterne usufruire?
Ciao Laura,
puoi fare la richiesta anche in autonomia, ma devi comunque allegare il DVR alla domanda.
Se questo documento non riporta dei rischi per il post-parto difficilmente la domanda verrà accolta dall’ITL. Se pensi che, però, ci siano gli estremi per richiederlo, puoi comunque inoltrare tu la richiesta all’ispettorato di competenza per il tuo territorio.
Buona serata😊
Salve, io sono ho lavorato sino al parto in smartworking e sarò in maternità obbligatoria fino al 5°mese di mia figlia. Svolgo un lavoro d’ufficio in pubblica amministrazione e ora i miei colleghi lavorano in presenza. Posso fare richiesta di estensione della maternità a 7 mesi causa Covid, per ottenere l’astensione o almeno lo smartworking anche se mia figlia ha già compiuto 3 mesi? Il termine per la richiesta sono i 3 mesi di vita o la fine della maternità obbligatoria? Grazie mille
Ciao Sara,
devi inoltrare la domanda prima della fine della maternità obbligatoria.
Anche se tua figlia ha compiuto i 3 mesi ti consigliamo, quindi, di inoltrare comunque la domanda se ci sono i requisiti per la richiesta.
Buona serata🙂
Vorrei sapere cosa devo fare io sono rientrata al lavoro a marzo al sesto mese della bimba e ho diritto allattamento fino all’anno , ho un contratto part time di 24 ore a turni in una pizzeria e vorrei capire quante ore dovrei fare e se é giusto che lavoro solo in chiusura?
Ciao Lorena,
con un contratto di 24 ore hai diritto ad 1 ora di allattamento al giorno fino all’anno del bambino.
La modalità fruizione di quest’ora durante la giornata lavorativa deve essere concordata col datore di lavoro.
Buona serata😊
Buongiorno. Io essendo un’educatrice d’infanzia ho richiesto l’allattamento a rischio e me l’hanno accettato.
Ma se io volessi rientrare il sesto mese invece che il settimo potrei farlo? E, se si, in che modalità?
Grazie
Ciao Diana,
no, se ti è stato concesso l’allattamento a rischio si tratta, a tutti gli effetti, del prolungamento della maternità obbligatoria quindi non ci sono i presupposti per anticipare il ritorno al lavoro.
Buona serata😊
Salve sono un infermiera il 10/10 finisco i miei 3 mesi di maternità obbligatoria ma prenderò gli altri 4 per ambiente di lavoro a rischio. Durante la mia astensione mio marito può usufruire dei permessi di allattamento? Grazie
Ciao Giusi,
purtroppo no, il lavoratore padre non può richiedere l’allattamento se la madre lavoratrice dipendente si trova in astensione obbligatoria o facoltativa.
Le due prestazioni sono alternativa l’una all’altra e non cumulabili (se richieste nel medesimo periodo).
Buona giornata🙂
Salve, lavoro in una mensa privata ho fatto richiesta di allattamento a rischio, ho possibilità che venga accettata ? Sto ancora attendendo risposta dall’ispettorato? Dopo quanto danno una conferma o meno ?
Grazie
Ciao Cinzia,
solitamente l’ITL risponde dopo circa 10/15 giorni.
La possibilità che venga accettata dipende dai fattori di rischio indicati nel DVR.
Buona serata🙂
Buongiorno, sono educatrice per una cooperativa e sono in interdizione posticipata per lavoro a rischio, con pratica già accettata dall’INPS. Ho vinto un concorso pubblico per cui non so se il nuovo impiego mi darà la stessa possibilità. Se così fosse come mi devo comportare? In caso invece non lo permettesse posso usufruire cmq della maternità posticipata già in atto?Ho due gemelli, non so se può fare la differenza..
Ciao Natalia,
in questo caso potrai usufruire dell’allattamento a rischio se anche il nuovo posto di lavoro dovesse presentare dei fattori di rischio per i quali viene disposta l’interdizione posticipata.
Il fatto di avere dei gemelli non fa differenza in questo caso.
Buona serata😊
Buonasera, io sono una lavoratrice metalmeccanica e lavoro sempre in piedi e su e giu dentro i cassoni posizionati a terra. Ogni tanto ci rechiamo sulle vasche di trattamento dove ci sono i vapori degli acidi, sgrassature ecc… per pezzi non venuti bene. In una mattinata 8/12 puó succedere anche 4/5 volte e uguale al pomeriggio.
Volevo chiedere se secondo voi ho diritto alla maternità fino al settimo mese. Grazie in anticipo
Ciao Jessica,
dipende dai fattori di rischio per il post-partum presenti nel DVR che deve consegnarti il datore di lavoro.
L’ITL valuterà la possibilità di estendere la maternità fino al 7° mese in base a questo documento.
Buona serata🙂
Buongiorno, sono una farmacista che lavora in una parafarmacia, ho fatto richiesta dell’allattamento a rischio direttamente al mio datore di lavoro, loro dopo un mese mi hanno riferito che mi è stata annullata,posso fare ricorso, e come?intanto posso fare la maternità facoltativa?
Grazie
Ciao Ida,
si, intanto puoi richiedere la maternità facoltativa e, se vuoi fare ricorso, devi rivolgerti direttamente all’ITL di competenza per il tuo territorio.
Buona giornata😊
Salve, lavoro presso un asp, dove faccio richiesta per avere il dvr? Grazie
Ciao Sara,
il DVR Deve essere richiesto al datore di lavoro o all’ufficio amministrativo.
Buona giornata😊
Salve, volevo chiedere cosa succede se l’ispettorato del lavoro non risponde alla richiesta di interdizione per allattamento a rischio entro la data di scadenza del
Congedo di maternità. Vige il silenzio assenso? Ho fatto la richiesta due mesi prima della.fine della maternità ma ancora nessun..
Ciao Ramona,
no, purtroppo devi ricevere il provvedimento, non vale il silenzio-assenso in questo caso.
Se non si riceve una risposta in tempi brevi è necessario contattare nuovamente l’ITL.
Solitamente i provvedimenti per l’allattamento a rischio vengono rilasciati entro 10/15 giorni.
Buona giornata😊
Chi fa il certificato di allattamento al seno?
Ciao Angela,
dovresti chiedere al pediatra di libera scelta.
Buona giornata😊
Salve, sono un dipendente pubblico e ho presentato la domanda di allattamento a rischio direttamente all’Ispettorato del Lavoro ma da quanto da loro riferito il mio comune non ha mai risposto neppure dopo due solleciti, costringendomi a consumare tutti i congedi e ferie. La richiesta verrà “semplicemente” ignorata/ archiviata ?Quali sono le azioni che si posso intraprendere nei confronti dell’ente per il grave disagio causato ? Grazie anticipatamente.
Ciao sono un’educatrice dovevo tornare a lavorare a Gennaio. La mia datrice di lavoro ha fatto la richiesta per l’allattamento a rischio.questa è stata accettata perché mi è arrivata la conferma dall’ispettorato. Ma ora mi dice che devo fare una richiesta sul sito dell’INPS, cercando non ho trovato nulla. Sapete darmi informazioni?
Ciao Ilaria,
se la tua richiesta è stata accettata dall’ITL tu non devi fare altro sul sito dell’INPS.
Deve essere il datore di lavoro a comunicare ad INPS, il prolungamento della tua maternità.
Buona serata🙂
Buongiorno, volevo say se dopo il prolungamento della maternità obbligatoria per rischio biologico si può usufruire ancora della maternità facoltativa. Se sì per quanto tempo?
Ciao Elisabetta,
si, puoi usufruire della maternità facoltativa, in modo continuativo o frazionato, per un totale di 6 mesi.
Buona serata🙂
Buongiorno. Sono una docente precaria in interdizione post partum (allattamento a rischio). Tra 20 giorni dovrei sostenere un concorso pubblico. È compatibile con il fatto di trovarsi in interdizione post partum? O per la peculiarità della situazione non potrei farlo? Grazie
Buonasera. Mi chiamo Eleonora. Il 20 marzo si è concluso il periodo della maternità obbligatoria e ora sono in congedo parentale fino al 21 giugno. Lavoro in un supermercato dove ognuno svolge ogni ruolo (scaffalista, magazziniere, cassiere ecc) ed inoltre sono a diretto contatto con le persone. Perché non mi è stata proposto il prolungamento della maternità per allattamento a rischio? Posso ancora richiederlo pur avendo terminato la maternità obbligatoria? Grazie in anticipo!
Ciao Eleonora,
solitamente l’allattamento a rischio deve essere chiesto dalla lavoratrice entro la fine della maternità obbligatoria.
Puoi, in presenza dei requisiti, provare comunque ad inoltrare la domanda all’ITL di competenza per il tuo territorio.
Per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata😊
Buonasera, lavoro in una farmacia ed attualmente, fino al 16 maggio sono in allattamento a rischio. Volevo chiedere come faccio a richiedere il prolungamento per altri 6 mesi? La mia azienda obbliga i dipendenti a fare il vaccino, ma io essendo che allatto , sia il pediatra che il dottore generico mi hanno sconsigliato di fare il vaccino.
Grazie
Buona serata
Ciao Francesca,
la maternità facoltativa con retribuzione al 30% deve essere richiesta direttamente sul portale dell’INPS.
noi ci occupiamo di queste ed altre pratiche legate alla gravidanza e alla maternità.
Se fossi interessata ai nostri servizi puoi scrivere al nostro indirizzo mail infosportellomamme@gmail.com.
Buona giornata🙂
Ciao, mi chiamo Giulia e sono un’infermiera di un’azienda ospedaliera pubblica. Lavoro in medicina d’urgenza quindi con possibilità di rischio biologico ed infettivo e lavoro su turni. Vorrei sapere come inoltrare la domanda per l’allattamento a rischio. Devo inviarla direttamente io o l’azienda stessa? Grazie in anticipo
Ciao Giulia,
in caso di rischio biologico, chimico o fisico, la madre può prolungare il periodo di congedo di maternità fino ai 7 mesi del bambino.
Se la lavoratrice si trova nella condizione di rischio sopra citato viene, ove possibile, ricollocata in altra mansione. Se ciò non è possibile resta a casa ricevendo stipendio pieno.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
La domanda può essere inoltrata anche dall’azienda quindi ti consigliamo di contattare un responsabile per sapere se hanno intenzione di inoltrare loro la richiesta o se devi farlo tu stessa.
Buona giornata🙂
Salve, sono un’insegnante di scuola primaria. Oggi, purtroppo, mi è stato comunicato dall’Ispettorato del lavoro il diniego della domanda di allattamento a rischio. Sapete dirmi come procedere per presentare ricorso? A chi dovrei rivolgermi? Grazie
Salve Liliana, posso chiederle se è riuscita a presentare ricorso ed eventualmente come ha fatto precisamente?purtroppo ho ricevuto anche io il diniego..
Salve un’informazione:
Sono una ragazza che partorita a marzo2022, come lavoro faccio la magazziniera in un negozio di domestici, assunta con mansione di magazziniera, questa mansione rientra nei lavori a rischio per l allattamento?
Grazie per chi mi risponderà!
Ciao Viola,
per richiedere l’allattamento a rischio devi chiedere il DVR al datore di lavoro. Se in questo documento sono riportati dei rischi per il post-parto e lui dichiara di non poterti adibire a mansione priva di rischio, puoi richiedere l’allattamento a rischio.
Buona giornata 🙂
Salve sono addetta alle vendite in un centro commerciale… leggevo che il rischio biologico per Covid è stato esteso anche per queste categorie… mi confermate? Come posso fare la richiesta?
Ciao Manuela,
per avere la certezza della presenza del rischio biologico nel tuo lavoro devi richiedere al tuo datore di lavoro il DVR (documento di valutazione del rischio) aggiornato con i rischi legati al COVID.
La domanda per il riconoscimento del rischio biologico deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona giornata🙂
Buongiorno io ho finito la maternità obbligatoria il 28 agosto purtroppo non sapevo di questa possibilità.
E adesso sono in maternità facoltativa è possibile fare richiesta adesso?
Ciao Ilaria,
da regolamento l’allattamento a rischio deve essere richiesto entro la fine della maternità obbligatoria.
Ti consigliamo, però, in presenza dei requisiti, di provare a presentare comunque la domanda, facendo presente che non eri a conoscenza della possibilità e chiedendo se fosse possibile accoglierla retroattivamente.
Buona giornata🙂
Ciao io ho partorito ad aprile e non lavoro dal 31 dic 2020. Posso fare anche io questa domanda in caso vengo assunta da una azienda oppure accetto incarico scolastico oppure vale solo per chi stava già lavorando con lo stesso datore di lavoro prjma della.gravidanza?0
Ciao Daniela,
in caso di assunzione per un incarico che presenti i fattori di rischio per il prolungamento della maternità fino al 7° mese del bambino puoi, comunque, inoltrare la domanda all’ITL. In base ai dati l’ispettorato deciderà se accogliere o respingere la tua domanda.
Buona giornata🙂
Salve dopo aver fatto l allattamento a rischio fino a sette mesi posso richiede maternità facoltativa??se si per quanto tempo e com’è retribuita?grazie mille
Ciao Paolita,
certo, dopo l’allattamento. rischio hai diritto ad altri 6 mesi di congedo parentale retribuito al 30% dello stipendio.
Buona giornata😊
Ciao! Sono un infermiera e sono stata ricollocata dall’azienda per cui lavoro ad altra mansione. Posso richiedere in autonomia la domanda per l’estensione del congedo fino al settimo mese all’ispettorato del lavoro?
Ciao Alessia,
si, puoi richiederla, ma se sei stata già ricollocata a diversa mansione priva di rischio è molto probabile che la tua domanda venga respinta.
Buona serata😊
Salve, la mia mansione è operaia cameriera in sala bar in hotel per servizio colazione a tempo indeterminato 6 giorni su 7 per 6,40 al giorno.Ora sono a casa per gravidanza a rischio.La data presunta del parto è il 24/12/2020.Per poter far richiesta di interdizione post partum come mi devo comportare?
Ciao Dania,
in caso di rischio biologico, chimico o fisico, la madre può prolungare il periodo di congedo di maternità fino ai 7 mesi del bambino.
Se la lavoratrice si trova nella condizione di rischio sopra citato viene, ove possibile, ricollocata in altra mansione. Se ciò non è possibile resta a casa ricevendo stipendio pieno.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Salve, fino al 30 dicembre sarò in maternità obbligatoria per un vecchio lavoro ormai concluso. Per gennaio sono stata chiamata a lavorare per una comunità per minori dove è previsto l’allattamento a rischio. Ma posso usufruirne anche io non avendo mai lavorato ieri loro? Dovrei forse lavorarvi qualche giorno? Voi scrivete che va chiesta entro la fine della maternità obbligatoria, ma nel mio caso non è possibile perché io verrò contrattualizzata dopo…
Ciao Valentina,
no, purtroppo se il tuo contratto inizierà dopo la fine della maternità obbligatoria non potrai fare richiesta dell’allattamento a rischio.
La domanda può essere fatta solo in riferimento ad un contratto in essere prima della fine della maternità obbligatoria (quando, appunto, è necessario inoltrare la domanda di maternità a rischio all’ITL).
Buona serata🙂
Ed allora come si farà visto che non posso essere adibita ad altre mansioni e che sono obbligati a contrattualizzarmi perché vincitrice di concorso pubblico (è una Ipab) e prossima il lista di graduatoria? Non possono scavalcare me ed assumere quella dopo…
Ciao Valentina,
in tal caso, essendo la situazione particolare, puoi provare ad inoltrare la richiesta ugualmente in quanto, se non c’è la possibilità di adibirti ad altra mansione priva di rischi, sussistono i requisiti per ottenere la proroga della maternità fino al 7° mese del bambino.
Buona serata🙂
Buongiorno ho richiesto al mio datore di lavoro interdizione post partum e mi è stato richiesto certificato che attesti il mio allattamento.. A chi va richiesto? Pediatra o medico di base? Grazie
Ciao Francesca,
il certificato puoi richiederlo sia al pediatra che al tuo medico di base, ma in ogni caso l’interdizione post-partum non deve essere richiesta al datore di lavoro (e non viene richiesta dimostrazione effettiva dell’allattamento).
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Salve, ho richiesto anche io l’allattamento a rischio una settimana dopo che è nato mio figlio. Sono trascorsi 3 mesi, domani dovrei anche rientrare a lavoro e la itl non ha mai emesso alcun provvedimento. Neanche di diniego. Come devo procedere?
Ciao Ornella,
se non si ha risposta in tempi brevi è necessario contattare nuovamente l’ITL.
Solitamente i provvedimenti per l’allattamento a rischio vengono rilasciati entro 10/15 giorni.
Buona giornata😊
Buonasera,
mi chiamo Noemi e sono una insegnante di scuola primaria. Il mio bimbo è nato ad ottobre e fino al 12 febbraio c.m. sono stata in maternità obbligatoria. Poco prima del termine della m.o. ho fatto richiesta per due mesi di maternità facoltativa (o congedo parentale). Purtroppo solo oggi ho saputo della possibilità di far richiesta per l’allattamento a rischio (nemmeno al sindacato mi hanno detto nulla). Posso comunque provarla a richiedere? E, qualora non mi venga riconosciuta, potrò poi usufruire dei restanti mesi di congedo parentale?
Grazie mille
Ciao Noemi,
la domanda di allattamento a rischio andrebbe inoltrata prima della fine della maternità obbligatoria, ma se ci sono le condizioni puoi comunque provare a richiederla.
Nel caso in cui la domanda venisse rifiutata potresti, in ogni caso, continuare ad usufruire dei mesi restanti di maternità facoltativa.
Buona serata🙂
Buongiorno, lavoro in una farmacia ed effettuo esami del sangue, postura in piedi 8 ore al giorno e carico e scarico merci (magazziniera).
Sono in maternità anticipata per lavoro a rischio. Per questi rischi sopra elencati ho diritto anche ai 7 mesi post parto per allattamento a rischio?
Ciao Giulia,
solitamente no, quelli da te elencati sono rischi durante la gravidanza ma non nel post-parto.
Però per avere la certezza della presenza o meno di rischi per l’allattamento è necessario richiedere al datore di lavoro il DVR (documento di valutazione del rischio).
Se in questo documento sono presenti fattori di rischio e non si può essere trasferite ad una mansione priva di rischi sarà possibile richiedere l’interdizione per allattamento a rischio all’ITL.
Buona serata😊
Salve, sono OSS(operatore socio sanitario) , ho partorito 6mesi quindi dopo la maternità obbligatoria ho chiesto la maternità facoltà perché non sapevo che potevo chiedere l’astensione per allattamento a rischio. Ora vorrei riprendere il lavoro ma il medico di lavoro mi ha spiegato che non posso lavorare perché c’è sempre il rischio biologico per l’allattamento e il datore di lavoro mi ha detto che non mi può cambiare di mansione. Ora non so cosa fare ne come comportarmi. Grazie
Ciao Alida,
ti consigliamo di contattare direttamente l’ITL di competenza per il tuo territorio per richiedere, se fosse possibile, eccezionalmente l’interdizione per allattamento a rischio (anche se in ritardo), o per chiedere le possibilità percorribili nella tua situazione.
Buona giornata🙂
Ciao a tutti io sono una collaboratrice scolastica e la maternità obbligatoria mi finisce il 25 febbraio posso fare la richiesta dell’allattamento a rischio?
Ciao Vanessa,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
Con questo documento (se indica rischi legati al post-partum) e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Buona serata🙂
Buongiorno , io ho scaricato il modulo Inl 11.1 dal sito dell ispettorato nazionale del lavoro, ma non viene specificata la necessità del Dvr. Si richiede solo di compilare il modulo per l interdizione e allegare certificato nascita e dichiarazione del datore di lavoro con l indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la sottoscritta e con la precisazione dell impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda. In cosa consiste questa dichiarazione? È un semplice foglio firmato e timbrato dal datore?
Ciao Erika,
il documento di cui parli è una dichiarazione del datore di lavoro nella quale afferma di non poterti adibire a diversa mansione priva di rischio.
Buona giornata😊
Buongiorno,
fino al 13 dicembre ho usufruito del periodo obbligatorio di maternità dal 16 dicembre ho iniziato a lavorare presso ospedale pubblico reparto medicina a tempo indeterminato (sono infermiera).Posso effettuare la domanda essendo a rischio alto?
Ciao Chiara,
l’interdizione posticipata di maternità (allattamento a rischio) deve essere richiesta prima della fine della maternità obbligatoria.
Ma nel tuo caso particolare, avendo tu iniziato a lavorare dopo la fine di tale periodo, puoi provare ad inoltrare la richiesta ugualmente in quanto sussistono i requisiti per ottenere la proroga della maternità fino al 7° mese del bambino.
Buona serata🙂
Buongiorno, io ho fatto domanda online inviandola con una pec potreste dirmi quanto tempo l’ispettorato del lavoro si prende per risponderti? Oppure sono io a chiamare se è stata accettata oppure no? Lo stesso ispettorato non ha risposto all’invio della domanda devo considerarlo normale? Grazie a tutte
Ciao Stefania,
solitamente l’ITL risponde a queste richieste entro 10 giorni dall’invio della domanda.
Se, dopo tale termine, non dovessi avere ricevuto ancora una risposta, ti consigliamo di contattare l’ITL di competenza via PEC, mail o telefono.
Buona giornata🙂
Salve, sono un tecnico di laboratorio biomedico, in laboratorio pubblico del ssn, in maternità obbligatoria, volevo chiedere l interdizione posticipata ma la mia amministrazione ha detto che non mi spetta… Volendo inoltrare la domanda all ITL io stessa, devo sempre relazionarmi con l amministrazione della mia asl per avere tutti i documenti da allegare?
Ciao Simona,
si,per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio), se lo richiedi, però, l’amministrazione è tenuta a consegnarti questo documento.
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Buona serata🙂
Salve sono una dipendente del settore ferroviario,la mia piccola è nata il 15 maggio e fino al 15 dicembre sono in allattamento a rischio,dopodiché poiché allatto ancora la bimba c’è qualche altra richiesta da poter fare x posticipare il rientro?
Ciao Laura,
dopo l’allattamento a rischio hai a disposizione fino ad un massimo di 6 mesi di congedo parentale.
segnaliamo che però , questo congedo, è retribuito al 30% della paga base.
Buona serata😊
Salve, sono un infermiera al 1 mese di di maternità obbligatoria,
le vorrei chiedere dove posso trovare un format di richiesta di allattamento a rischio fino al settimo mese, da inviare al datore di lavoro.
cordiali saluti Susanna
Ciao Susanna,
la domanda di allattamento a rischio non va inoltrata direttamente al datore di lavoro.
La predetta domanda deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti puoi contattarci via mail al seguente indirizzo infosportellomamme@gmail.com.
Rimaniamo a disposizione.
Buona giornata🙂
Salve, lavoro in un fast food. Ho terminato la maternità obbligatoria il 25/12 e ora sono in congedo parentale. Posso fare richIesta ugualmente per l’allattamento a rischio ed eventualmente annullare la domanda di congedo? Grazie. Silvia
Ciao Silvia,
da regolamento la richiesta di allattamento a rischio deve essere inoltrata entro la fine del congedo di maternità obbligatoria.
Puoi, se ci sono i requisiti, provare ad inoltrare comunque la richiesta e, qualora venisse accettata, chiedere l’annullamento delle domande di congedo parentale.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
una volta inviata la domanda di allattamento a rischio all’ITL di competenza dopo quanto tempo ti fanno sapere l’esito?
Ciao Gessica,
solitamente l’ITL dovrebbe emettere un provvedimento d’interdizione o diniego entro 7 giorni dalla ricezione della documentazione completa.
Buona serata🙂
Buongiorno,
Lavoro per una cooperativa sociale, presso una scuola dell’infanzia, come educatrice di sostegno. Attualmente sono in maternità anticipata per lavoro a rischio e a breve entrerò in maternità obbligatoria. Mi è stato detto che noi rientriamo tra le lavoratrici che possono prolungare maternità obbligatoria fino 7 mesi di vita bambino/a, ma una mia collega, rientrata da poco, non era riuscita ad ottenere questo. Sapete qualcosa a riguardo?
Ciao Giorgia,
per poter fare richiesta di allattamento a rischio è necessario, come primo passo, farsi rilasciare il DVR dal datore di lavoro.
Questo documento riporta tutti i fattori di rischio biologico, chimico o fisico presenti sul posto di lavoro. Se, da questo documento (che dovrebbe essere stato anche aggiornato in merito alla possibilità di contagio da COVID-19), si evince la presenza di un tipo di rischio tra quelli citati e non vi è la possibilità di adibire la lavoratrice ad una mansione priva di rischio (questa è sempre la prima opzione), quest’ultima potrà inoltrare la richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Salve, sono un’Assistente Sociale dipendente di una Cooperativa Sociale ma operante presso lo sportello PIT di un Comune. Il mio lavoro, durante le ore di front office mi porta a stare a contatto con gente e nuclei familiari potenzialmente portatori di malattie e di scarsa igiene personale. Ho i requisiti per richiedere l’allattamento a rischio. La mia Cooperativa Sociale non ne ha mai sentito parlare…
Ciao Anna,
tra le categorie che possono presentare la domanda di allattamento ci sono anche le assistenti sociali.
La domanda per il riconoscimento del rischio biologico (in questo caso) deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato (ti inviamo il modello in allegato)
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata😊
Buongiorno
Lavoro in una catena di gioiellerie italiana molto famosa in uno dei centri commerciali più grandi della Lombardia.
Oltre ad essere in contatto con molte persone ogni giorno utilizziamo particolari acidi per il ritiro dell’oro usato e effettuiamo fori al lobo. Potrei fare richiesta anche io di allattamento a rischio? Tra pochi giorni entro nell’ottavo mese di gravidanza. Sono un indeterminato part time. Grazie mille
Ciao Giulia,
In caso di rischio biologico, chimico o fisico, la madre può prolungare il periodo di congedo di maternità fino ai 7 mesi del bambino.
Se la lavoratrice si trova nella condizione di rischio sopra citato viene, ove possibile, ricollocata in altra mansione. Se ciò non è possibile resta a casa ricevendo stipendio pieno.
Quindi come prima cosa è necessario che l’azienda rilasci il DVR (documento di valutazione del rischio).
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza (prima della fine della maternità obbligatoria) allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata.🙂
Buonasera, sono una dipendente statale, lavoro come civile per il ministero della difesa e vorrei sapere se posso fare richiesta per l’interdizione fino al settimo mese di vita del figlio,visto che la mia segreteria personale non ne sa nulla al riguardo. Attualmente sono in maternità obbligatoria. Grazie
Ciao Nadia,
per poter fare richiesta di allattamento a rischio è necessario, come primo passo, farsi rilasciare il DVR dal datore di lavoro.
Questo documento riporta tutti i fattori di rischio biologico, chimico o fisico presenti sul posto di lavoro. Se, da questo documento (che dovrebbe essere stato anche aggiornato in merito alla possibilità di contagio da COVID-19), si evince la presenza di un tipo di rischio tra quelli citati e non vi è la possibilità di adibire la lavoratrice ad una mansione priva di rischio, quest’ultima potrà inoltrare la richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice (al di là della volontà del datore di lavoro).
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata.🙂
Ma la richiesta per L’ allattamento a rischio si chiede dopo aver finito la maternità obbligatoria o subito dopo la nascita del bambino ?
Ciao Daniela,
la domanda di allattamento a rischio deve essere inoltrata all’ITL entro la fine della maternità obbligatoria.
Buona serata🙂
Buonasera, il tecnico di laboratorio in ospedale rientra nei lavori per cui si può richiedere l’estensione?
Ciao Lucia,
si, il tecnico di laboratorio ha come fattore di rischio gli agenti biologici (di gruppo 2 o superiore), quindi può richiedere l’allattamento a rischio.
Buona giornata🙂
Salve,la cassiera di una catena di negozi di elettronica può rientrare tra le figure lavorative che possono usufruire del l’allattamento a rischio?Soprattutto in questo periodo storico particolare?grazie
Ciao Ester,
per poter fare richiesta di allattamento a rischio è necessario, come primo passo, farsi rilasciare il DVR dal datore di lavoro.
Questo documento riporta tutti i fattori di rischio biologico, chimico o fisico presenti sul posto di lavoro. Se, da questo documento (che dovrebbe essere stato anche aggiornato in merito alla possibilità di contagio da COVID-19), si evince la presenza di un tipo di rischio tra quelli citati e non vi è la possibilità di adibire la lavoratrice ad una mansione priva di rischio (questa è sempre la prima opzione), quest’ultima potrà inoltrare la richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Buonasera, sono una insegnante di sostegno. Ho accettato una convocazione il 21/09/2020 ma ero in maternità obbligatoria dal 16/09/2020. Attualmente sto valutando l’idea di fare richiesta di allattamento a rischio per rischio biologico a causa del COVID. LA mia maternità obbligatoria termina il 18/02/2021. Sono in tempo a fare la richiesta? Inoltre vorrei chiedere se la dichiarazionen del datore di lavoro indicata come “dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda” corrisponde al modulo Modulo INL 11 presente sul sito dell’ispettorato del lavoro. Quindi ricapitolando andrebbero inviati:
– certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
– cerificato di gravidanza con data presunta del parto (se il parto è stato anticipato)
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda (Modulo INL 11?)
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro (nel mio caso non è necessario vero?).
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato (Modulo INL 11.1);
Potreste delucidarmi quanto prima?
Grazie
Saluti
Ciao Raffaella,
il modulo INL 11.1 è il documento per la richiesta di allattamento a rischio.
Invece, il datore di lavoro, dovrà fornirti il DVR e una certificazione (una sua dichiarazione) nella quale indica la tua mansione e l’impossibilità ad adibirti ad altra mansione priva di rischio (in quanto questa sarebbe sempre la prima scelta da dover prendere).
Buona serata🙂
Salve, sono una farmacista e a marzo dovrei rientrare a lavoro.
Volevo sapere se è possibile richiedere l’allattamento a rischio considerato che lavoro con il pubblico e che, per questioni di rischio, non posso fare il vaccino anti covid, considerata la poca conoscenza che c’è al riguardo per le donne in allattamento.
E’, inoltre, possibile richiedere la stessa procedura anche se il datore di lavoro non è d’accordo?
Grazie
Ciao Gaia,
per poter fare richiesta di allattamento a rischio è necessario, come primo passo, farsi rilasciare il DVR dal datore di lavoro.
Questo documento riporta tutti i fattori di rischio biologico, chimico o fisico presenti sul posto di lavoro. Se, da questo documento (che dovrebbe essere stato anche aggiornato in merito alla possibilità di contagio da COVID-19), si evince la presenza di un tipo di rischio tra quelli citati e non vi è la possibilità di adibire la lavoratrice ad una mansione priva di rischio, quest’ultima potrà inoltrare la richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice (al di là della volontà del datore di lavoro).
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata.🙂
Salve. È possibile che per una stessa mansione ma datore di lavoro diversi si hanno due diverse risposte? Cioè domanda accettata da parte di un datore e dall’altro no perché nel Dvr non compaiono rischi..?
Ma il lavoro è lo stesso e pure la mansione.
Lavoro come educatrice con minori disabili
Ciao Claudia,
purtroppo se il fattore di rischio non è presente nel DVR è probabile che l’ITL respinga la domanda.
Ti consigliamo, pertanto, di mandare una mail o PEC con richiesta di riesame specificando, appunto, che un determinato fattore di rischio è stato omesso dal DVR redatto dal datore di lavoro.
Buona giornata 🙂
Buongiorno. Sono una docente con contratto al 30.06.2021. La mia maternità obbligatoria termina il 23 luglio 2021, pertanto non sapendo con quale scuola sarò contrattualizzata a settembre, mi chiedevo se posso presentare domanda per allattamento a rischio e con chi.
Ciao Raffaella,
la situazione è particolare perchè nel periodo in cui dovresti richiedere l’allattamento a rischio non avresti un contratto di lavoro.
Per avanzare la richiesta, però, è necessario il DVR rilasciato dal datore di lavoro e la dichiarazione dello stesso sulla possibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio.
Quindi, eventualmente, potrai avanzare la richiesta, dopo aver avuto un nuovo contratto con una scuola.
Buona serata🙂
Buona sera. Sono un educatrice domiciliare. Nella redazione del documento 11.1 nella sezione luogo di lavoro cosa devo scrivere, visto che lavoro in diversi nuclei familiari in diverse citta? Devo essere precisa nell’indirizzo delle varie abitazioni. Grazie
Ciao Vania,
potresti scrivere “assistenza domiciliare” e poi, inoltrando il modulo, segnalare questa questione.
Buona giornata😊
Sono un ostetrica assunta nella sanità pubblica. Attualmente sono in congedo di maternità obbligatoria. Mia figlia è nata il 01/01/2021. Vorrei richiedere l’interdizione del lavoro per l’allattamento a rischio.
I miei dubbi sono:
1. Posso richiederla in quanto il mio è un lavoro a rischio?
2. Se il mio datore di lavoro reputa che posso essere spostata di mansione posso rifiutare e richiedere il congedo facoltativo oppure devo per forza accettare il cambio di mansione?
3. Nell’azienda pubblica a chi devo rivolgermi per ottenere il DVR?
Ciao Maria Rosaria,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Nel tuo caso dovrai rivolgerti all’amministrazione della tua azienda.
Se fossi adibita ad altra mansione (e quindi ti fosse rifiutata la richiesta di allattamento a rischio) potresti, comunque, usufruire della maternità facoltativa.
Buona serata🙂
Salve, sono un’insegnante della scuola secondaria di primo grado e vorrei rientrare al lavoro intorno ai 6/7 mesi di mia figlia. Se dopo la domanda non mi estendessero il congedo di maternità, ma mi ricollocassero a un’altra mansione, potrei usufruire in quel periodo dei congedi parentali?
Ciao Marta,
si, se non ti venisse concessa la proroga della maternità obbligatoria (allattamento a rischio), potresti usufruire, in modo continuativo o frazionato, di 180 giorni di congedo parentale retribuito al 30%.
Buona serata🙂
Sono un’insegnante di scuola primaria. Prima di procedere alla redazione del documento di valutazione dei rischi, il mio dirigente mi ha chiesto di presentare certificato del pediatra che attesti allattamento al seno e che l’ambiente scolastico mette a rischio l’allattamento materno.
Certamente il pediatra può certificare l’allattamento materno in quanto ha che fare con il nutrimento del bambino, ma come può certificare il rischio delle condizioni lavorative che attengono alla madre, la sottoscritta, che non è sua paziente e le relative condizioni di lavoro?
Non è una richiesta infondata per la seconda parte?
Ciao Anna,
il documento di valutazione del rischio (DVR) serve proprio per valutare i rischi legati all’ambiente di lavoro.
Il datore di lavoro è tenuto a rilasciartelo, a prescindere dalla dichiarazione del pediatra.
Nel caso si rifiutasse di farlo, ti consigliamo di contattare l’ITL e fare presente questo problema che non ti permette di inoltrare correttamente la domanda di interdizione per allattamento a rischio.
Buona giornata🙂
Salve sono un’insegnante di scuola primaria, ho ricevuto diniego di accoglimento dell’istanza da parte della DTL nonostante il dirigente scolastico abbia dichiarato che non può assegnarmi ad altre mansioni..In merito al ricorso da presentare all’ispettorato può essere scritto da me tramite PEC o deve essere scritto da un legale?
Grazie anticipatamente.
Ciao Vanessa,
puoi inviare anche tu la richiesta di ricorso, senza avvalerti di un legale.
Buona serata🙂
Buongiorno ho richiesto allattamento a rischio ke finirò il 12 giugno, posso richiedere poi la maternità facoltativa x almeno 4 mesi, avendo mio marito in navigazione la bimba ha solo me
Ciao Margherita,
si, l’allattamento a rischio è un prolungamento della maternità obbligatoria e non influisce, quindi, sulla possibilità di richiedere anche il congedo parentale retribuito al 30%.
Buona serata🙂
Buonasera volevo chiedere se si rientra nella possibilità di richiedere l’allattamento a rischio per questo periodo di Covid. Nella mansione che ricopro non è possibile effettuare smart working e lavoro in un ambiente dove ci sono molte persone.
Ciao Francesca,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza per il proprio territorio allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Buongiorno Sportello Mamme, sono Linda, insegnante della scuola secondaria di primo grado (quest’anno cattedra sostegno) con contratto in scadenza il 30/06 ed inoltre lavoratrice assunta a tempo indeterminato in un servizio di ristorazione (bar). Attualmente sono in maternità anticipata, in entrambi i lavori, in quanto mi è stata diagnosticata una gravidanza a rischio per problemi alla placenta, ma il temine presunto del parto è l’1/08/2021.
La mia domanda è questa: se devo procurare entro 30 giorni dal parto il certificato di nascita del figlio, per eventuale richiesta di allattamento a rischio, nel mio caso posso portarlo solo al bar e non a scuola in quanto il mio contratto scolastico cade il 30/06, giusto? Però non so dove sarò ricollocata a settembre/ottobre con le chiamate da GPS, quindi, cosa dovrei fare? visto che ipoteticamente la mia maternità obbligatoria termina il 1/11/2021???
Posso comunque richiedere l’allattamento a rischio una volta che mi è stata riassegnata una cattedra, anche se i 30 giorni dal parto in questo caso saranno sicuramente passati?
Spero possiate rispondere alle mie domande.
Buona giornata. Vi ringrazio.
Ciao Linda,
essendo una situazione particolare tu non puoi consegnare il certificato al datore di lavoro (scuola) in quanto non sai quale sarà questo datore di lavoro dopo Giugno.
Quindi, eccezionalmente, potrai probabilmente richiedere l’allattamento a rischio dopo l’eventuale attribuzione di una cattedra.
Ti consigliamo, per avere la certezza su come procedere, di contattare l’ITL di competenza per il tuo territorio per avere risposte certe in merito.
Buona serata🙂
Buonasera,
volevo chiedere se la domanda di allattamento a rischio è retroattiva. Lavoro a contatto con il pubblico per una ditta privata e per tutto il periodo dell’allattamento ho dovuto prendere congedo parentale per non mettere a rischio lo stesso per via del covid. Inoltre lavorando a 40 km da casa non riuscivo nemmeno a conciliare le ore lavorative con le poppate nonostante la riduzione delle stesse previste nel primo anno di vita del bambino. La bimba adesso ha 10 mesi e per tutto il tempo ho ricevuto il 30% dello stipendio. In questo periodo alcune mie colleghe hanno fatto richiesta di allattamento a rischio la quale è stata accolta, quando poi l’azienda all’ora mi disse che per noi mamme dipendenti, lavorando per un privato, non era previsto. La mia domanda è, posso fare richiesta all’ispettorato del lavoro e di conseguenza anche all’inps, che tutti i congedi richiesti vengano convertiti in allattamento a rischio ed avere una sorta di rimborso dello stipendio perso?
Grazie
Ciao Alessandra,
in linea di massima no, la domanda di allattamento a rischio deve essere inoltrata entro la fine del periodo di maternità obbligatoria da regolamento.
Puoi, in ogni caso, provare a contattare l’ITL di competenza per il tuo territorio e chiedere se fosse possibile inoltrare una richiesta retroattiva.
Buona serata🙂
Buongiorno,
Lavoro come commessa part-time per un’azienda di abbigliamento. Dal momento che il mio lavoro è stato definito “condizione di lavoro/ambientale pregiudizievole” ed è stata chiesta nel mio caso l’interdizione anticipata dal mio datore di lavoro , è possibile richiedere quindi l’astensione post partum dal lavoro fino al compimento del settimo mese di vita del figlio? Le mie mansioni rientrano anche per il post- partum nella condizione di lavoro/ambientale pregiudizievole?
Ciao Ale,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio). In base a quanto riportato in questo documento verranno valutati i rischi dell’attività lavorativa nel post-partum.
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Buona giornata🙂
Buongiorno, sono un’impiegata postale allo sportello, sono stata messa in maternità anticipata già dal test positivo causa Covid, in quanto il mio datore non poteva cambiare la mia mansione. Secondo lei a rigor di logica (non ci sarà la possibilità di spostarmi ad altra mansione nemmeno alla nascita a giugno) e valutando la condizione pandemica avrò diritto a richiedere l’allattamento a rischio fino al suo 7o mese?La ringrazio molto.buona giornata un saluto Elisa
Ciao Elisa,
in linea di massima, in caso di rischio pandemico ancora presente, potrai richiedere l’allattamento a rischio fino al 7° mese del bambino.
Per richiederlo è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Buona giornata🙂
Buongiorno. Sono infermiera. Vorrei sapere per il prolungamento dei 7 mesi post partum, quale è il modulo della valutazione che il direttore sanitario deve compilare ? Devo mandare allo stesso una domanda da me redatta? E poi inviare il tutto all’ ITL ?
Ciao Annarita,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio). Infatti Il datore di lavoro deve valutare se ci sono rischi per l’allattamento nel rispetto delle linee guida elaborate dalla Commissione dell’Unione Europea.
Deve valutare cioè se la mansione a cui la lavoratrice è normalmente assegnata è compatibile con l’allattamento oppure se i suoi compiti rischiano di recare pregiudizio o possono essere nocivi per la sua salute. In tal caso adotta le misure necessarie affinché il problema venga risolto.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona giornata🙂
Ciao,
sono impiegata in un’azienda di consulenza informatica che prevede la possibilità di lavorare in Smart working.
La mia mansione prevede un lavoro sedentario e a forte rischio di stress psico/emotivo.
Posso richiedere l’allattamento a rischio? Se si, qual’è la procedura da seguire?
Grazie!
Ciao Norella,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio). Infatti Il datore di lavoro deve valutare se ci sono rischi per l’allattamento nel rispetto delle linee guida elaborate dalla Commissione dell’Unione Europea.
Deve valutare cioè se la mansione a cui la lavoratrice è normalmente assegnata è compatibile con l’allattamento oppure se i suoi compiti rischiano di recare pregiudizio o possono essere nocivi per la sua salute. In tal caso adotta le misure necessarie affinché il problema venga risolto.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Salve.
Sono impiegata a tempo pieno come receptionist e segretaria di una clinica odontoiatrica. Sono in maternità obbligatoria fino a inizio maggio. Occupandomi anche di accettazione e triage dei pazienti, svolgendo un lavoro molto dinamico che richiede grande sforzo fisico (chi lavoro in ambito sanitario post covid sa di cosa parlo) e mentale, dovendo stare diverse ore davanti a video terminale, oltre che a telefono per almeno 6 ore al giorno, ho diritto all’interdizione?
Ciao Claire,
per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio). Infatti Il datore di lavoro deve valutare se ci sono rischi per l’allattamento nel rispetto delle linee guida elaborate dalla Commissione dell’Unione Europea.
Deve valutare cioè se la mansione a cui la lavoratrice è normalmente assegnata è compatibile con l’allattamento oppure se i suoi compiti rischiano di recare pregiudizio o possono essere nocivi per la sua salute. In tal caso adotta le misure necessarie affinché il problema venga risolto.
La domanda per il riconoscimento del rischio deve essere presentata dalla lavoratrice direttamente all’ITL di competenza allegando la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro)
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro.
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato
l’ITL si metterà in contatto con l’azienda ed in base al DVR e alla possibilità di ricollocare la lavoratrice in altra mansione, deciderà se estendere il congedo di maternità o ricollocare la lavoratrice.
La lavoratrice verrà quindi informata dall’azienda (e dall’ITL) se è stata ricollocata ad altra mansione o se le è stato esteso il congedo di maternità.
Buona serata🙂
Buonasera, io lavoro in un laboratorio chimico. Sono addetta al controllo qualità, quindi costantemente a contatto con sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
Ho diritto all’allattamento a rischio, poichè sono già stata in maternità anticipata per rischio lavorativo (sono a casa dal 31 agosto 2020). Mia figlia è nata il 4 aprile.
Dovrei essere in maternità obbligatoria al momento, anche se non so per quale motivo sul sito dell’INPS risulta che la mia richiesta è valida solo fino al 30/03/2021, ovvero la data presunta del parto che avevo comunicato…
Comunque sono confusa e anche molto!
Non riesco a capire a chi devo mandare cosa, chi deve mandare a me cosa per avere la documentazione giusta eccetera… Perciò le mie domande sono:
1) a cosa serve, a chi ed entro quando devo mandare il certificato di nascita di mia figlia? E cosa devo dire loro di fare?
2) ma non basta comunicare l’avvenuta nascita al datore di lavoro?
3) quindi una volta che ho i documenti necessari a chi li devo mandare (al datore, al patronato che ci pensano loro, all’INPS o all’Ispettorato)? e dopo cosa succede, aspetto e basta la conferma della domanda o dovrò fare altro? Entro quando lo devo fare?
Ciao Vanessa,
la domanda di pre-parto viene inoltrata, sul sito dell’INPS, solo fino alla DPP.
Dopo la nascita del bambino, attraverso i suoi dati e il suo codice fiscale, deve essere inserita sul portale dell’INPS la domanda di post-parto per i 3 mesi successivi al parto, non basta, quindi, comunicare l’avvenuta nascita al datore di lavoro.
Noi ci occupiamo di queste pratiche e della richiesta dei vari bonus legati alla genitorialità.
Se fossi interessata ai nostri servizi puoi mandare una mail all’indirizzo infosportellomamme@gmail.com per ricevere, senza impegno, tutte le informazioni in merito.
Rimaniamo a disposizione.
Buona giornata🙂
Salve,
Posso fare domanda di allattamento a rischio come lavoratrice domestica (notturno, faticoso e sempre in piedi)?
Se si, chi dovrebbe redarre il DVR?
Grazie del supporto,
Lucia.
Ciao Lucia,
il DVR deve essere redatto dal datore di lavoro e, con questo documento, sarà necessario inoltrare la domanda all’ITL di competenza per il tuo territorio.
Buona serata😊
Ciao, io ho fatto la richiesta di 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo . Dopo di che ho fatto la richiesta di allattamento a rischio ed è stato accettata.
Ho capito che all’INPS è la datrice che deve comunicarlo ma in che modo??? Ed inoltre anche se ho fatto 4 mesi dopo la nascita mi spetta sempre fino al 7 mese?
Ciao Rosa,
si,confermiamo che l’allattamento a rischio può essere richiesto, comunque, solo fino ai 7 mesi del bambino.
Buona serata🙂
Salve, non mi è del tutto chiaro cosa devo comunicare al mio datore di lavoro (Dirigente scolastico) per l’allattamento a rischio.
Una volta inviato il certificato di nascita di mia figlia, devo richiedere che produca il DVR e anche una dichiarazione in cui indichi le mansioni/lavoro vietati e l’impossibilità di adibirmi ad altri mansioni? Sono quindi due documenti diversi?
Grazie mille!
Ciao Marta,
si esatto, il datore di lavoro deve compilare il DVR e anche una dichiarazione con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda. Si tratta, quindi, di sue documenti diversi.
Buona serata🙂
Salve, sono un insegnante della primaria con contratto a tempo determinato che scadra’ il 30 giugno 2021. il mio bambino e’ nato il 14 maggio 2021, posso fare domanda di allattamento a rischio biologico fino a sette mesi, prima della scadenza del contratto?
Se la risposta e’ no, posso inoltrarla a settembre, lavorando sempre nello stesso istituto comprensivo quando avro’ la nuova nomina, anche se saranno trascorsi i 90 giorni dalla nascita del bambino? grazie
Ciao Virginia,
in questo caso particolare ti consigliamo di contattare l’ITL di competenza per il tuo territorio e chiedere quale sia l’iter migliore da seguire vista la mancanza di un contratto nel periodo estivo.
Buona serata🙂
Buongiorno,
Mi chiamo Melissa, sono farmacista e la scadenza del parto è fra pochi giorni. L’azienda presso cui lavoro mi ha messo in interdizione anticipata dal lavoro presentando direttamente la domanda all’ispettorato per rischio biologico e stazionamento in piedi per più della metà dell’orario di lavoro. Vorrei provare a chiedere l’allattamento a rischio. Per accelerare la domanda all’ispettorato,visto che sarà anche periodo ferie, posso inviare il solo modulo che si trova sul sito dell’ispettorato? Ho saputo che alcune persone hanno mandato il solo modulo e poi l’ispettorato si è messo in contatto con l’azienda. Grazie. Melissa
Ciao Melissa,
puoi provare ad inoltrare il solo modulo e poi l’ITL richiederà le informazioni mancanti al datore di lavoro.
Affinché la domanda risulti completa bisogna allegare la seguente documentazione:
-certificato di nascita del figlio o autocertificazione ai sensi del DPR 445/2000;
-dichiarazione del datore di lavoro con l’indicazione della mansione o il lavoro vietati cui è adibita la lavoratrice e con la precisazione dell’impossibilità di adibirla ad altre mansioni sulla base di elementi tecnici attinenti all’organizzazione dell’azienda;
-DVR (documento di valutazione del rischio redatto dal datore di lavoro);
-ove richiesto certificato medico del medico del lavoro;
-modulo per la richiesta all’ITL compilato e firmato.
Buona giornata🙂
Buongiorno, svolgo un lavoro a contatto con il pubblico e per rischio covid sono stata messa in interdizione anticipata già dal test positivo.Ora sono in maternità obbligatoria fino all’8.10.2021 ed ho chiesto al mio datore il DVR e dichiarazione che non possono cambiare la mia mansione da allegare alla domanda per interdizione post partum ma non mi è stata data dicendo che l’Azienda ha valutato che non ci sono rischi per la madre in allattamento usando le Dpi (che comunque usavo anche in gravidanza) e che se volevo perdere tempo potevo provare a fare istanza post partum ma che tanto mi sarebbe stata bocciata dall’Ispettorato che avrebbe sentito l’Azienda e preso come oro colato la loro parola, è vero? Perché comunque ho sentito l’ITL e mi hanno consigliato di fare la domanda perché comunque sono a rischio con il pubblico nonostante i dpi, secondo voi l’Itl ha potere di mettermi in posticipata contro parere dell’Azienda?Cosa devo fare?Non ho la documentazione aZiendale.Grazie un saluto
Ciao Elisa,
ti consigliamo di provare a fare comunque domanda di allattamento a rischio presso l’ITL di competenza del tuo territorio, segnalando che l’azienda non ha voluto rilasciarti il DVR.
L’ITL contatterà l’azienda ma valuterà, a prescindere dalle risposte che riceverà, l’effettiva presenza di rischi per il post-partum.
Riceverai, quindi, una risposta più corretta da parte dell’ITL a prescindere da quanto ti è stato riferito dall’azienda.
Buona giornata🙂
ciao, sono in maternità obbligatoria e, poichè faccio la parrucchiera, vorrei presentare domanda di allattamento a rischio. Cosa devo fare? c’è un termine entro cui fare domanda?
Grazie
Carmy
Ciao Carmy,
la domanda deve essere inoltrata prima della fine del congedo di maternità obbligatoria.
Per richiedere l’allattamento a rischio è necessario consegnare, al datore di lavoro, il certificato di nascita del bambino entro 30 gg dal parto.
Successivamente il datore di lavoro è tenuto a redigere il DVR (documento di valutazione del rischio).
Con questo documento e con la compilazione del modulo dedicato a questa richiesta, la lavoratrice dovrà presentare richiesta di allattamento a rischio all’ITL di competenza per il suo territorio che poi si metterà in contatto col datore di lavoro e, se questo confermerà l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altra mansione priva di rischio, disporrà il prolungamento della maternità obbligatoria fino ai 7 mesi di vita del bambino.
Buona giornata🙂
Buongiorno vi volevo aggiornare ho fatto richiesta all’ ITL che ha chiesto il DVR all’Azienda ma visto che nel DVR non menzionano gravidanza e post partum l’ITL ha chiesto la relazione del medico competente. Ora sto aspettando risposta. Secondo voi un lavoro a contatto col pubblico con Dpi, può essere certificato esente da rischi dal medico?Attualmente chi è in gravidanza viene interdetto subito con richiesta aziendale all’Itl, quindi a logica il rischio Covid c’è nel mio lavoro.Grazie mille un saluto Elisa
Ciao Elisa,
la valutazione dei rischi durante la gravidanza è diversa rispetto a quelli del post-partum, quindi è possibile che se anche il lavoro fosse considerato a rischio per la gravidanza non lo sia una volta che il bambino è nato.
Dovrai necessariamente attendere l’esito dell’ITL, non è possibile, purtroppo, per noi rispondere a questo tipo di domanda.
Buona serata🙂
Sale, sono Michele, mia moglie è un’infermiera pediatrica che lavora in neonatologia (entra quindi in sala parto per la cura del neonato). Ha fatto richiesta di prolungamento della maternità obbligatoria per allattamento a rischio entro il terzo mese di nostra figlia ed oggi ha ricevuto il diniego della richiesta. Tuttavia il datore di lavoro non le ha proposto altre mansioni idonee per permetterle il rientro. Come dobbiamo interpretare la cosa? Dalla lettera di diniego sembra che abbiamo eventualmente solo 10 gg per presentare eventuale ricorso via PEC.
Ciao Michele,
solitamente, dopo aver ricevuto la risposta, l’ITL si mette in contatto con l’azienda per chiedere se fosse possibile adibire la lavoratrice ad altra mansione esente da rischio.
Pertanto vi consigliamo di contattare il datore di lavoro per sapere se, appunto, è prevista una nuova mansione per tua moglie fino al compimento del 7° mese di vostra figlia.
In caso contrario potrete, in presenta dei fattori di rischio, presentare eventuale ricorso.
Buona serata 🙂
Salve, sono un medico. Il mio bimbo ha 4 mesi ed ho appena inoltrato la rischiesta di allattamento a rischio, nonostante mi trovi ormai in congedo facoltativo. Qualora mi venisse accettata la richiesta, da quando decorrerà l’interdizione post partum? Potrò recuperare, annullandolo, il congedo che sto utilizzando ora in attesa della risposta e/o il mese di congedo facoltativo di cui ho già usufruito prima di inoltrare la domanda? GrAzie mille
Ciao Lucia,
si, in caso di accoglimento dell’allattamento a rischio, puoi chiedere l’annullamento del congedo parentale richiesto e sostituirlo con l’interdizione post-partum che avrà decorrenza dalla fine della maternità obbligatoria fino al compimento del 7° mese del bambino.
Buona giornata🙂
Buongiorno. Sono unica dipendente in un negozio alimentari a conduzione familiare. Ho presentato la domanda per l’ allattamento a rischio ad agosto e, per errori da parte della mia datrice di lavoro, ad oggi non ho ancora ricevuto risposta. La mia capa però dice che non accetteranno la domanda perché, la mia, non è una categoria a rischio. Può essere? Grazie mille
Ciao Tatiana,
si, è possibile che se nel DVR (documento di valutazione del rischio) non sono presenti elementi di rischio per il post-partum, la domanda venga respinta.
Ti consigliamo, non avendo avuto ancora risposta, di contattare tu stessa l’ITL di competenza per la tua provincia, via mail o telefono, e chiedere chiarimenti.
Buona giornata 🙂
Buongiorno, sono la mamma di una bimba di 2 mesi e mezzo e volevo sapere se, secondo voi, posso fare domanda per l’allattamento a rischio (il rischio sarebbe il covid) dato che sono una militare dell’esercito italiano, lavoro in una segreteria e per raggiungere il posto di lavoro, viaggio su mezzi pubblici.Io sono della provincia di Viterbo, ma lavoro in provincia di Roma, l’ispettorato da contattare è quello di Roma.Grazie per l’aiuto e buona giornata.
Ciao Kara,
confermiamo quanto già scritto su Facebook.
Buona serata🙂
Buonasera volevo sapere un’informazione sono un’addetta vendita part time 24 h volevo richiedere interdizione per rischio biologico. Si può richiedere?
Ciao Valeriana,
dipende dai fattori di rischio per il post-partum presenti nel DVR che deve consegnarti il datore di lavoro.
L’ITL valuterà la possibilità di richiedere l’interdizione in base a questo documento.
Buona serata🙂
Buongiorno,
Sono un impiegata part time, lavoro a 40 km da casa, e nella mia ditta vengono trasportati rifiuti e materiali quali scorie e scarti di produzione. sarebbe possibile richiedere l’interdizione per uno di questi motivi?
Sono l’unica persona in ufficio, oltre alla mia sostituta.
Ciao Federica,
il tuo datore di lavoro è tenuto a consegnarti il DVR (documento di valutazione del rischio). Se questo riporta dei rischi per il post partum e se il datore di lavoro dichiara di non poterti adibire a diverse mansioni esente da rischio, puoi inviare la richiesta all’ispettorato territoriale del lavoro competente per il tuo territorio (compilando l’apposito modulo e allegando il DVR e il tuo documenti di identità).
Buona serata😊
Ciao, io sono in allattamento a rischio dal 10 febbraio. Ho due domande: la pratica mi è stata accettata il 26 gennaio, ma, avendo richiesto un mese di congedo parenterale, l’hanno fatta partire dopo. È giusto? Inoltre siccome il mio è un contratto a tempo determinato l’hanno concessa fino al termine del contratto, che però sicuramente verrà prorogato. In quel caso non si potrebbe richiedere di prorogare pure l’allattamento a rischio?
Ciao Anna,
no, l’allattamento a rischio deve partire dopo la fine della maternità obbligatoria, quindi l’eventuale congedo parentale deve essere cancellato perché sostituito dall’interdizione post partum.
Per quel che riguarda l’eventuale proroga del contratto, dopo averla ottenuta, potrai chiedere anche la proroga dell’allattamento a rischio, fino ai 7 mesi del bambino.
Buona serata😊
Salve, lavoro come responsabile reparto ortofrutta dove provvedo a scarichi davvero pesanti per molte ore… dovrei fare io richiesta per l allattamento a rischio? Se fosse per il mio datore di lavoro….se non mi venga accettato è contestabile?
Potrebbe aiutarmi un caf a fare domanda?
Ciao Lucrezia,
il tuo datore di lavoro è tenuto a consegnarti il DVR (documento di valutazione del rischio). Se questo riporta dei rischi per il post partum e se il datore di lavoro dichiara di non poterti adibire a diverse mansioni esente da rischio, puoi inviare la richiesta all’ispettorato territoriale del lavoro competente per il tuo territorio (compilando l’apposito modulo e allegando il DVR e il tuo documenti di identità).
Buona serata😊
Ciao,
lavoro come commessa III liv CCNL Commercio presso una nota catena di elettronica di consumo, il 100% del lavoro che svolgo è in piedi. Ho letto nella modulistica rilasciata dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali che un lavoro svolto per oltre il 50% in piedi rientra nelle categorie considerate a rischio.
Ho chiesto quindi all’Ufficio Risorse Umane della mia azienda di compilare la scheda di valutazione rischi, ma si rifiutano in quanto secondo loro “la mansione non rientra nelle categorie a rischio”.
Volevo capire se l’Azienda si può rifiutare (o negare falsamente sul modulo il dato oggettivo che il mio lavoro si svolge totalmente in piedi) e soprattutto se posso farlo compilare da altri istituti autorizzati, in modo da poter presentare la domanda in autonomia.
Grazie mille!
Ciao Olivia,
no, l’azienda è TENUTA a rilasciare il DVR, non può negarlo.
In ogni caso, se non vuole procedere, ti consigliamo di inoltrare comunque domanda all’ITL senza questo documento, segnalando che l’azienda non ha voluto consegnartelo.
Dopo sarà l’ispettorato a prendere contatti con la tua azienda per farsi consegnare il DVR e valutare, quindi, se può concederti l’allattamento a rischio.
Buona giornata😊
Buongiorno, ho inoltrato la domanda di allattamento a rischio all’ITL di competenza (il datore di lavoro non mi ha fornito il DVR, però l’ITL mi ha detto che potevo inoltrarla comunque e sarebbero stati loro a richiederla al datore di lavoro): è passato quasi un mese e mezzo e non ho ricevuto risposta: sapete dirmi quali sono i termini entro cui l’ITL è tenuto a rispondere e se vige il silenzio assenso in caso di non risposta? (immagino sia così, visto che si tratta di una loro negligenza)
Ciao Lucia,
no, purtroppo devi ricevere il provvedimento, non vale il silenzio-assenso in questo caso.
Se non si riceve una risposta in tempi brevi è necessario contattare nuovamente l’ITL.
Solitamente i provvedimenti per l’allattamento a rischio vengono rilasciati entro 10/15 giorni.
Buona giornata😊
Buonasera,
Sono una capotreno in maternità,
Il mio datore di lavoro non può collocarmi in un’altra mansione e non ritiene sia una mansione pregiudizievole per l’allattamento.
L’ITL ha rigettato le domande per l’allattamento a rischio delle mie colleghe, sulla base del DVR del datore però! Quindi mi aspetto di ricevere un provvedimento di diniego.
Poiché credo sia la nostra richiesta legittima e meritevole (è effettivamente un lavoro più stancante di molti altri, siamo sottoposte a vibrazioni, posture scorrette, le aggressioni sono all’ordine del giorno) come potrei procedere per fare ricorso? Senza andare davanti ad un giudice . Posso procedere in autonomia o ho bisogno di un legale? Grazie in anticipo
Ciao Federica,
I rischi di cui parli sono più spesso collegati al periodo preparto e non al post parto.
Devi farti consegnare il DVR dal datore di lavoro per vedere se, appunto, sono presenti rischi per il periodo post parto, così da poter aver diritto all’allattamento a rischio.
Purtroppo se non ci saranno rischi riportati nel DVR difficilmente la domanda può venire accolta, in caso contrario è possibile opporsi al diniego ma l’ideale è farsi seguire da un legale.
Buona giornata😊
Buona sera, sono una magazziniera di farmacia in maternità, il mio lavoro comprende la possibilità di astenermi dal lavoro fino al 7 mese di vita del bambino? Lavoro da contratto 40 ore settimanali ma effettivamente ogni giorno già mezz’ora era di straordinario, e ne svolgevo ben 51, se non lavoravo anche oa domenica e arrivano a quasi 60 ore settimanali … merce, scatoloni, poco personale, quindi ero costretta a lavorare anche al banco, come posso fare?? C’è qualche modo per tutelarmi e astenermi dal lavoro per poter crescere senza giornate avvelenate la bambina?
Ciao Wioletta,
per sapere se hai diritto all’allattamento. rischio devi farti consegnare il DVR dal datore di lavoro.
Se in questo documento sono presenti dei fattori di rischio per il post-partum potrai fare richiesta dell’interdizione all’ITL di competenza per il tuo territorio.
Buona serata😊
Buonasera,
Lavoro come responsabile a 40 ore su turni in una grossa azienda della GDO. Poco meno di un mese fa mi è stato comunicato dall’ufficio del personale che l’ITL ha respinto la mia pratica per la maternità fino al settimo mese. L’ufficio del personale a mandato un’ulteriore richiesta spiegando le motivazioni per cui io non posso rientrare, ma ad oggi non si è ancora avuta risposta. La mia maternità obbligatoria scade il 14 aprile. Ho intenzione di fare ricorso, nel frattempo infatti ho chiesto il DRV all’ufficio del personale, ma lo stesso mi ha risposto di non poter divulgare documenti ai collaboratori. Come posso muovermi? La cosa PEGGIORE è che mie colleghe pari livello che hanno partorito pochi mesi fa non hanno avuto problemi, (nella stessa città e per la stessa azienda per cui lavoro io) mentre io devo muovere il mondo. Se è possibile avere un aiuto per far valere i miei diritti…ne sarei infinitamente grata.
Grazie mille.
Ciao Anna,
Purtroppo in caso di risposta negativa, se invece pensi di avere diritto all’allattamento a rischio, ti consigliamo di procedere con l’aiuto di un legale. Noi purtroppo non forniamo questo tipo di servizio.
Buona giornata😊
Buongiorno, il mio lavoro rientra tra le categorie a rischio ma il medico del lavoro mi sta facendo storie perché faccio allattamento misto e non esclusivo. Cosa prevede la legge? Posso comunque richiedere l’allargamento a rischio pur integrando saltuariamente latte artificiale? Grazie
Ciao Greta,
certo, l’allattamento a rischio deve essere richiesto all’ispettorato del lavoro e non al medico competente.
Il diritto prescinde dall’effettivo allattamento al seno, in quanto la misura serve per proteggere il bambino e la neo mamma durante il puerperio, in caso di presenza di fattori di rischio, appunto.
Buona giornata😊